La molestia alla giornalista in diretta tv? Per il sindaco di Segonzano Villaci è “una goliardata, uno schiaffetto sulla chiappa”
Post su Facebook del sindaco, eletto con Agire, che ironizza così: “Ora farà carriera, presto sarà alla Domenica Sportiva”
TRENTO. “Ci stracciamo le vesti per uno schiaffetto sulla chiappa?”. La vede così il sindaco di Segonzano Pierangelo Villaci, già candidato alle provinciali con il movimento di Claudio Cia Agire, che ha voluto commentare la molestia subita in diretta tv dalla giornalista sportiva Greta Beccaglia dopo la partita Empoli Fiorentina del 27 novembre.
Un caso diventato nazionale e che ha portato al Daspo per due tifosi che hanno molestato la giornalista: il primo (indagato per violenza sessuale) le ha dato una pacca sul sedere, un altro le ha rivolto apprezzamenti molesti e sessisti. La risposta del collega della giornalista, dallo studio televisivo, è stata “Non te la prendere, vai avanti”, parole che a loro volta hanno scatenato dure reazioni.
Ma per il sindaco di Segonzano si tratta di tanto rumore per nulla, di “goliardia provocatoria insita nell’animo dei toscani”. «Premetto che è appena passato il 25 novembre – la giornata contro la violenza sulla donna, che mi trova partecipe e spero che entri nella testa e nel cuore delle giovani generazioni e non debba esistere più questa barbarie – ha scritto Villaci su Facebook – ma dopo vedo quello che è successo alla giornalista sportiva in Toscana e un tipo vedendola le ha fatto un buffetto sulla chiappa e tutti i telegiornali a parlarne e censura al caporedattore che ha detto di andare avanti. Ho guardato le immagini uno schiaffetto sul culo con quella goliardia provocatoria insita nell’animo dei toscani ed è scattata la denuncia e certo non era come ha detto lei un palpeggiamento nelle zone intime».
Per il sindaco di Segonzano bisogna occuparsi d’altro: «Non c’è nessuno (secondo lui, ndr) che nella giornata contro la violenza sulle donne alza la voce sui matrimoni combinati tra persone che non si conoscono perché da loro si usa così, e queste povere donne che non possono uscire di casa se non accompagnate da marito e figli adulti”.
«Ora – aggiunge il sindaco – prevedo una ottima carriera per la giornalista e presto sarà alla Domenica sportiva a commentare le partite di serie A».
Parole scritte nero su bianco da un primo cittadino, segno che la cultura del rispetto e la lotta alla violenza sulle donne ha ancora tanta strada davanti, anche in Trentino.
Basta ricordare un altro episodio che vide protagonista qualche anno fa l’allora sindaco di Cloz Natale Fioretta: “A me le donne piacciono nel letto”, disse in un’intervista al “Trentino” in cui spiegava perché nella sua giunta non aveva rispettato il numero minimo di assessore previste dalla legge: “"Volevo fare una giunta con quattro assessori, ma come faccio a dare a una donna le deleghe su foreste e malghe?".