salute

Influenza, si teme una stagione pesante: appello a vaccinarsi

In Trentino l'Apss ha lanciato oggi la campagna di vaccinazione: è possibile farlo dal proprio medico di famiglia oppure nei centri dell'Azienda sanitaria. In arrivo un mix di virus stagionali (oltre al ceppo A H1N1 anche il B Victoria) con i quali l'estate scorsa hanno già fatto i conti nell'emisfero australe, registrando dati peggiori dell'anno scorso - TUTTE LE INFORMAZIONI

TRENTO


L'Apss oggi, martedì 14 ottobre, ha presentato la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025, nell’auditorium dell’ospedale Santa Chiara: è importante proteggersi per tempo, grazie a questo strumento, il più efficace per prevenire la malattie e le sue complicanze.

Dal 15 ottobre, annuncia l'Azienda sanitaria trentina, è possibile vaccinarsi dal proprio medico o pediatra di famiglia oppure nei centri vaccinali dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, prenotando al cup online o dall’app TreC+. La vaccinazione può essere fatta contestualmente a quella anti Covid-19, aggiornata per la nuova variante Lp.8.1, raccomandata in particolare a operatori sanitari, persone fragili, bambini e anziani.

La campagna antinfluenzale è stata lanciata oggi alla presenza dell’assessore alla salute Mario Tonina, del direttore generale del Dipartimento salute e politiche sociali Andrea Ziglio, del direttore generale Antonio Ferro con i membri del Consiglio di direzione di Apss, della direttrice del Dipartimento di prevenzione Maria Grazia Zuccali, oltre a rappresentanti dell’Università di Trento, degli ordini professionali sanitari, delle organizzazioni sindacali e del mondo dello sport.

Lo scorso anno sono stati colpiti oltre 16 milioni di italiani e, secondo gli esperti, il virus influenzale del 2025 si presenta ancora più aggressivo.

Una spia è quanto registrato l'estate scorsa in Australia (dove era inverno ed il virus era già in azione, prima rispetto al nostro emisfero): numeri in crescita che hanno messo in seria difficoltà gli ospedali, con le infezioni aumentate del 70% rispetto all'anno precedente.

Un quadro, avvertono gli infettivologi, che con grande probabilità potrebbe replicarsi a breve anche in Italia: è infatti in arrivo, anche da noi, un mix di virus influenzali, tra i quali il ceppo B verso cui si registra una minore copertura. Da qui l'invito degli esperti a vaccinarsi in vista di una stagione che si preannuncia "pesante", per scongiurare le conseguenze più gravi.

«Anche in Italia si prevede una prossima stagione influenzale molto intensa - afferma Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva all'Università di Milano - con la co-circolazione di vari virus influenzali insieme anche al virus respiratorio sinciziale ed al virus SarsCoV2 del Covid.

Sarà in circolazione, oltre al ceppo A H1N1, anche il ceppo influenzale B Victoria, come sta avvenendo in Australia, e dal momento che quest'ultimo è poco circolato negli anni scorsi, una gran parte di persone potrà essere suscettibile all'infezione proprio come accaduto nell'emisfero australe. Per questo, soprattutto per i soggetti fragili, è importante l'immunizzazione».

I due ceppi influenzali, precisa l'esperto, "sono molto simili a quelli previsti nel vaccino antinfluenzale disponibile da ottobre".

Complessivamente, in Italia, si stima verrà colpito dal 15 al 25% della popolazione rispetto al 22-23% dello scorso anno quando venne registrato il record di 15 milioni di casi totali. Il consiglio è dunque quello di vaccinarsi, ricordando che il vaccino non ha tanto l'obiettivo di ridurre la diffusione del virus quanto gli effetti più pesanti dell'infezione.

Tuttavia, rileva ancora Pregliasco, «lo scorso anno solo poco più del 50% degli over-65 si è vaccinato: un numero troppo ridotto per avere un effetto preventivo ampio rispetto agli effetti sulla salute».

Eppure, ribadisce, «la vaccinazione è una opportunità per tutti. Inoltre, dato il leggero aumento dei casi Covid, è opportuno approfittare della vaccinazione antinfluenzale per effettuare anche un richiamo vaccinale contro il Covid-19».

Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2023-2025 fissa, per gli anziani, un target minimo del 75% e un target ideale al 95%. 

A Trento, oggi, sostegno dell’iniziativa erano presenti oggi anche i rappresentanti dell’Università di Trento, degli Ordini professionali della sanità, delle organizzazioni sindacali e delle principali realtà sportive trentine, Aquila Basket, Calcio Trento e Trentino Volley che, come ogni anno, rinnovano il loro impegno a supporto della campagna vaccinale e della salute pubblica scendendo in campo per la prevenzione.

A sostegno della campagna sono arrivati anche tre testimonial d’eccezione: Mario Cristofolini, presidente Lilt ed ex primario di dermatologia, Giuseppe “Gios” Bernardi, ex medico radiologo ideatore del premio Pezcoller, ed Eleuterio Arcese, fondatore dell’omonimo gruppo. 

Ferro ha ricordato che la vaccinazione resta la strategia più efficace per prevenire l’influenza, una malattia che ogni anno causa in Italia circa 8mila decessi, con un rilevante impatto sanitario e socioeconomico.

«L’influenza può avere conseguenze importanti sulle persone anziane e fragili e mettere sotto pressione il sistema sanitario. L’obiettivo della campagna è ridurre il rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e trasmissione, oltre a contenere i costi sociali. Vaccinarsi è un gesto di tutela personale, ma anche di responsabilità collettiva. Per questo – ha aggiunto Ferro – serve un impegno straordinario, in particolare da parte degli operatori sanitari, che devono essere d’esempio e contribuire a trainare la campagna.

Sarà fondamentale anche la collaborazione con la medicina di famiglia e con le farmacie, che ci aiuteranno ad ampliare l’accesso e a facilitare la partecipazione dei cittadini.

Quest’anno siamo particolarmente orgogliosi di avviare la campagna in contemporanea con Bolzano, grazie ad una collaborazione sempre più rafforzata tra le nostre realtà. Questo avvio coordinato ribadisce l’impegno comune nella tutela della salute pubblica sul territorio regionale e offre un segnale forte di coesione e sinergia». 

A Maria Grazia Zuccali, direttrice del Dipartimento di prevenzione, il compito di ricordare le categorie a cui viene raccomandata la vaccinazione e a presentare i dati dello scorso anno: «Il nostro obiettivo è raggiungere una copertura del 75% tra gli over 65, come previsto dal Piano nazionale vaccini.

Quest’anno l’attenzione è rivolta anche ai bambini tra 6 mesi e 6 anni, spesso veicolo di trasmissione in famiglia. Abbiamo a disposizione 100.000 dosi, sufficienti a coprire il fabbisogno di medici, pediatri e centri vaccinali.

Nella scorsa stagione la copertura è stata del 54,1% tra gli over 65, in lieve flessione rispetto all’anno precedente. Nelle Rsa e nelle Case di riposo l’adesione è stata come sempre molto elevata e ha raggiunto l’88,7%.

Abbiamo raggiunto un buon risultato nella copertura vaccinale delle donne in gravidanza che ha raggiunto il 32,9%, un dato incoraggiante che testimonia una crescente consapevolezza sull’importanza della protezione durante la gestazione, sia per la madre che per il nascituro.

Con la collaborazione dei pediatri di libera scelta sono stati vaccinati i bambini dai 6 mesi ai 6 anni e i soggetti a rischio fino a 15 anni con un’adesione rispettivamente del 18,4% e del 51,2%».

«La vaccinazione antinfluenzale – ha evidenziato l’assessore Tonina – è un gesto semplice ma di grande valore: protegge noi stessi e le persone più fragili, come anziani, malati cronici e immunodepressi.

Anche vaccinare i più piccoli significa tutelare chi è più esposto, riducendo la diffusione del virus nelle famiglie e nella comunità. In una società che sta invecchiando, la prevenzione è una delle sfide più importanti che abbiamo di fronte: significa garantire qualità della vita, evitare complicanze e ricoveri, e sostenere il nostro sistema sanitario.

Lo scorso anno abbiamo raggiunto il 54% di copertura tra gli over 65, un dato positivo ma ancora lontano dall’obiettivo del 75% fissato dal Ministero. Dobbiamo fare di più, con la consapevolezza che vaccinarsi è un atto di responsabilità individuale e collettiva, fondamentale per la salute e il benessere di tutta la comunità». 

Nel corso della conferenza stampa, i rappresentanti degli ordini professionali, dell’università e del sindacato hanno ribadito l’importanza di un impegno condiviso per aumentare la copertura vaccinale e proteggere la collettività.

Lorena Filippi, vice presidente dell’Ordine dei medici e pediatria, ha sottolineato come la vaccinazione sia un gesto di responsabilità che tutela i più fragili, ricordando il ruolo dei bambini come veicolo di protezione per anziani e persone a rischio.

Monica Gottardi, per l’Ordine degli Infermieri, ha portato i saluti del presidente Pedrotti e del consiglio direttivo, esprimendo l’orgoglio della categoria nel partecipare a un’iniziativa di grande valore sanitario e sociale.

La presidente dell’Ordine dei farmacisti, Tiziana Dal Lago, ha rinnovato l’impegno della rete delle farmacie nella promozione della vaccinazione e nella vicinanza ai cittadini.

Lorenzo Trevisiol, presidente della Scuola di Medicina, ha richiamato l’importanza di promuovere nei giovani professionisti la cultura della prevenzione e del bene collettivo. Infine, Valerio

Di Giannantonio, segretario FIMMG Trentino ha evidenziato l’impegno della medicina generale, con i suoi ambulatori distribuiti capillarmente sul territorio e ha ricordato anche l’importante impatto economico dell’influenza sottolineando come la vaccinazione rappresenti non solo un atto sanitario, ma anche un investimento per la società e l’economia.

Sostegno alla campagna vaccinale è arrivato anche da parte del direttore generale dell’Azienda sanitaria di Bolzano, Christian Kofler, che ha rivolto un appello a tutti i cittadini: «Approfittate dell’opportunità di vaccinarvi. Con la vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid contribuite non solo alla vostra protezione, ma anche a quella dei vostri concittadini. Affrontiamo insieme questo inverno e facciamo in modo che il sistema sanitario venga alleggerito e la popolazione sia protetta nel miglior modo possibile».

Chi deve vaccinarsi

La vaccinazione è gratuita per tutte le persone più esposte al rischio di complicanze o di contagio, e in particolare per:

    • medici e personale sanitario di assistenza

    • persone con più di 60 anni

    • donne in gravidanza e nel post partum

    • popolazione a rischio (malati cronici, familiari di soggetti ad alto rischio, caregiver etc.)

    • bambini dai sei mesi ai sei anni

    • forze di polizia e vigili del fuoco

    • persone che per motivi di lavoro entrano in contatto con animali (allevatori, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori, veterinari pubblici e privati etc.)

    • donatori di sangue

    • personale dei servizi socio-educativi, dell’infanzia e della scuola

    • personale addetto al trasporto pubblico

    • lavoratori al dettaglio di generi alimentari e della grande distribuzione

    • altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione per motivi legati allo svolgimento della loro attività lavorativa.

Quando e dove vaccinarsi

Ci si può vaccinare dal 15 ottobre dal proprio medico o pediatra di famiglia o nei centri vaccinali dell’Apss.

La prenotazione va fatta tramite Cup online o l’app TreC+. La protezione diventa efficace dopo circa due settimane e dura fino a sei mesi. Poiché i picchi influenzali si registrano generalmente tra dicembre e febbraio, è importante vaccinarsi tempestivamente per garantire la massima copertura durante la stagione epidemica













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