L'INVESTIMENTO

In arrivo le boe elettriche per salvare la vela sul lago

I cinque circoli velici del Garda Trentino hanno chiesto aiuto alla Comunità di valle: la spesa supera i 180mila euro



RIVA. Venti boe elettriche autoposizionanti e geolocalizzate e due gommoni con motore elettrico ausiliario, anch’esso autoposizionante e geolocalizzato: sono questi gli strumenti di cui necessitano i cinque circoli velici dell’alto Garda, riuniti nella società “Garda Trentino Vela srl”, per scongiurare il blocco della stagione velica che sta per iniziare. Materiale tecnologicamente avanzato e, di conseguenza, particolarmente costoso: oltre 180mila euro, per la precisione, una somma piuttosto impegnativa per mettere insieme la quale è stato chiesto ufficialmente aiuto alla Comunità Alto Garda e Ledro.

Senza l’acquisto dei nuovi gioielli ecologici il calendario delle regate potrebbe subire un inopinato stop, con tutte le conseguenze sociali, sportive ed anche economiche del caso. D’altronde dallo scorso novembre, quando la Forestale inviò alla Procura della Repubblica di Rovereto una relazione in cui contestava nello specifico al Circolo Vela Torbole il reato di abbandono di rifiuto, i sodalizi velici altogardesani sono stati costretti a progettare un futuro diverso. Durante lo svolgimento delle regate, infatti, le boe posizionate in acqua per delimitare il campo di gara sono sempre state ancorate a plinti di cemento o laterizio calati sul fondale per mantenere fisso il punto di riferimento per gli equipaggi. Una volta conclusa la gara, i responsabili, anziché recuperare con la fatica che si può immaginare i blocchi, preferivano tagliare le corde a cui erano fissate le boe e lasciare sul fondo ciò che era stato calato. Un rifiuto a tutti gli effetti, secondo la normativa.













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