la storia

Il sogno di Elisa e Arianna, le artigiane di cucito e ricamo

Creano gioielli e organizzano laboratori dedicati all'arte sartoriale: "Vorremmo che il nostro hobby diventasse un lavoro". Il nostro cliente? "Un giovane che come noi crede nella sostenibilità"


Daniele Peretti


TRENTO. Elitra è il sogno protetto di Elisa (Postai) e Arianna (Calzà); protetto perché Elitra in realtà è l'ala anteriore sclerificata dei coleotteri che protegge le ali che servono per volare e così il loro sogno idealmente cresce con una protezione. Beh qualcosa di più complicato proprio non c’era? «Elitra arriva dal consiglio di una nostra amica entomologa che di certo ci ha consigliato un nome unico e originale» raccontano Postai e Calzà.

Nella realtà Elitra cos’è?

È un progetto creativo che racchiude le nostre passioni. Ci possiamo definire artigiane – spiega Elisa – perché ad entrambe piace creare con le mani. Principalmente facciamo gioielli in resina con fiori essiccati, quaderni rilegati a mano e shopper cucite e ricamate, ma organizziamo anche corsi e laboratori.

Cucito e ricamo, non sembrano attività per due ragazze giovani.

Tutto nasce dal fatto che sia io che Arianna abbiamo dei nonni che hanno fatto i sarti e che ci hanno insegnato quest’arte sin da piccole. Ma quando organizziamo i laboratori, l’età dei partecipanti è trasversale. Ci sono ragazze giovani e signore che sapevano ricamare, ma che hanno perso l’abitudine. Ci si ritrova ed è uno scambio reciproco. Il ricamo piace molto anche ai bambini. Ci piacerebbe che ci fosse una partecipazione maggiore da parte degli uomini, ma purtroppo non succede.

Molti punti in comune, ma come vi siete conosciute?

Io - spiega Elisa - ho frequentato il Liceo Galilei, Arianna il Da Vinci, ma in classe con me c’era il suo ragazzo. Gli ho confidato della mia idea di fare mercatini con i miei lavoretti. Idea che anche Arianna aveva, ci ha presentato e ci siamo capite al volo.

Elisa si è laureata in Beni Culturali ed è al suo primo anno d’insegnamento, Arianna dopo essersi laureata in Design e Comunicazione è prossima alla tesi della Magistrale, quindi Elitra per voi è...

Un hobby che impegna molto del nostro tempo libero. Un momento in cui la nostra fantasia cavalca libera e ci permette di conoscere gente.

Quindi lo definirebbe?

Un incontro. Un progetto sperimentale che incentiva lo scambio di idee.

Potrà mai diventare il vostro lavoro principale?

Ci piacerebbe davvero tanto, ma non sarà facile. Il difficile è guadagnarsi da vivere almeno fino a quando siamo hobbiste ed abbiamo tutte le limitazioni del ruolo. Intanto aspettiamo, non smetteremo di certo e poi staremo a vedere.

Il vostro target di clientela?

Giovani che come noi credono nella sostenibilità. Si è creata una bella comunità tra gente simile a noi che alla fine dà spazio a quello che più le piace. Con i quaderni rilegati e ricamati abbiamo scoperto come siano tanti gli appassionati della carta, collezionisti che da noi cercano i pezzi unici: un mondo a parte. Abbiamo anche provato a farci la carta in casa.

In che modo?

Durante il periodo del lockdown, per passare il tempo ci è venuta questa idea. La sorpresa è stata l’esserci riuscite, però ci vuole la certezza che ci siano il sole e temperature medio alte. Sarebbe bello produrne a sufficienza per i nostri quaderni, ma non è così facile.

Le emozioni più belle che vi ha regalato Elitra?

Direi due. La prima è quando dopo i corsi di ricamo riceviamo le foto di chi non si è fermato e ha continuato a ricamare. Vuol dire che siamo riuscite a trasmettere una passione e far trascorrere alla gente dei momenti di rilassamento. La seconda è la possibilità di incontrare e conoscere tante persone che in altro modo non avremmo nemmeno mai incrociato. In questo senso ci piace ricordare la collaborazione che è ormai triennale, con l’associazione “Brododibecchi” che è stata costituita da due giocatori di pallavolo: Luca Vettori per anni all’Itas Trento e Matteo Piani attuale capitano della squadra di Milano. Luca ha uno zio missionario che gli manda dall’Africa tessuti artigianali che poi lavoriamo e che sono venduti a scopo di beneficenza. Né io né Arianna seguiamo la pallavolo, se è nato questo contatto è stato proprio solo merito di Elitra.

Il momento di difficoltà arriva...

Tutte le volte che vorremmo organizzare qualcosa, anche un semplice mercatino, ma ci dobbiamo scontrare con la burocrazia. Troppe complicazioni che spesso ci fanno decidere di abbandonare l’idea. Non è giusto equiparare allo stesso livello gli hobbisti con i titolari di partita Iva, ma purtroppo è così.

Sperimentale vuol anche dire fucina di progetti, i vostri?

Fino all’estate siamo in pausa. Io andrò a concludere il mio primo anno di insegnante alle medie, lavoro che mi è piaciuto davvero tanto. Arianna deve concludere la tesi e quindi ci prendiamo tempo. Di certo saremo presenti in molti mercatini, poi vorremmo rendere più frequenti corsi e laboratori. Ci piace l’idea di trasmettere ad altri quanto abbiamo imparato e sarebbe bello portare i lavori fatti nei corsi a loro volta nei mercatini. Allargare cioè il numero delle persone che contribuiscono a far crescere il nostro progetto.

Per molti internet è un canale di vendita, ma non per voi.

Non possiamo vendere in quanto hobbiste. Abbiamo la pagina Facebook e Instagram di Elitra, ma possiamo solo annunciare i nostri appuntamenti, pubblicare le foto dei nostri lavori. È comunque bello vedere come, ad esempio, i nostri ricami su carta piacciano molto e come la gente si interessi ai nostri lavori.

 













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