aggressione

Il consigliere della Lega mette le mani in faccia al collega del Pd

L'episodio a Riva del Garda durante la conferenza dei capigruppo. La condanna della sindaca: «Atteggiamento inqualificabile». L'esponente del Carroccio si dimette (foto del consigliere Pd Zanoni)



RIVA DEL GARDA. Si è arrivati alle mani ieri pomeriggio (2 agosto) in conferenza dei capigruppo a Riva del Garda. 

O meglio, è una manata in faccia quella che il capogruppo della Lega Vittorio Ferraglia ha piazzato al collega di minoranza Gabriele Bertoldi (Pd). Un gesto immortalato nella foto scattata dal consigliere Dem Alessio Zanoni. 

I capigruppo dovevano ratificare le date dei due prossimi consigli comunali e il relativo ordine del giorno. Il dibattito si è acceso e la tensione è esplosa. Ferraglia si è alzato dal suo posto e ha messo le mani in faccia a Bertoldi.

«Il limite è stato oltrepassato», scrive Bertoldi, che aggiunge: «Dopo le offese (“meglio cani che del PD”,” imbecilli”, ecc.), le bestemmie, i “pinocchio”, le prime minacce con fare da bullo (vedasi il “vieni di fuori”, fuori microfono, di altro consigliere al collega Zanoni), già settimane addietro, fuori dai lavori del consiglio comunale, anche il consigliere Ferraglia si era profuso in frasi “scherzose” come “’se vai avanti così ti aspetto di fuori”. Non è l’unico membro della maggioranza che ci rivolge questi cortesi inviti. Ieri lo ha ripetuto più volte davanti ai capigruppo invitando violentemente sia il sottoscritto che il consigliere Zanoni a uscire con lui, o a trovarlo comunque all’uscita del municipio, per regolare, a modo suo, i conti. Alle nostre proteste con il Presidente per l’ennesima minaccia ricevuta ieri il Consigliere è passato alle vie di fatto alzando le mani, e ciò nemmeno come scatto d’ira ma solo dopo aver constatato che l’alzarsi in piedi e il mostrare la prestanza fisica accompagnata alle minacce non bastava per farci allontanare dall’aula. Questi comportamenti – continua Gabriele Bertoldi – non ci hanno intimidito fino ad ora e non ci fanno paura ora, anzi ci danno ancorapiù convinzione nell’esercitare il nostro ruolo».

Conclude Bertoldi: «Per chi si comporta da bullo e violento non ci deve essere posto nelle istituzioni; le conseguenze di ciò che è successo devono essere immediate, senza giustificazioni o scusanti».

Arriva la condanna della sindaca di Riva Cristina Santi, collega di partito di Ferraglia: «Considero inqualificabile – ha scritto la sindaca – l’atteggiamento del consigliere Ferraglia ieri in capigruppo. Come sindaco di Riva del Garda, a prescindere dagli schieramenti, condanno fermamente questo modo di fare politica, e ogni manifestazione di violenza e di intolleranza!». La sindaca annuncia poi le dimissioni di Ferraglia dal consiglio comunale.

Piena solidarietà a Bertoldi da Sinistra italiana del Trentino: «Non è la prima volta che consiglieri della maggioranza di centro destra che governa Riva del Garda brillano per episodi di intolleranza, utilizzando, al posto delle dovute argomentazioni, minacce ed insulti. Ora che dalle offese si è passati alle vie di fatto, la misura è davvero colma. Riteniamo che chi non possiede e gestisce la forza delle idee e del confronto non sia adatto a ricoprire il ruolo che gli è stato democraticamente assegnato. Potremmo anche essere dispiaciuti per questa povertà che li contraddistingue e li rende aggressivi, ma questo non basta. La violenza non è davvero tollerabile, quindi è bene che il consigliere Ferraglia si sia dimesso. Auspichiamo comunque che il clima intollerabile che si respira in consiglio comunale a Riva del Garda possa cambiare in tempi brevissimi».

 













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