Sindaci pronti allo “screening” 

Borgo Chiese e Pieve di Bono-Prezzo. I primi cittadini di due dei cinque comuni “controllati” confermano la disponibilità ai test sierologici Claudio Pucci: «Servono senso di responsabilità e solidarietà reciproca». Attilio Maestri: «Le nuove misure vanno intese come un’opportunità»


Aldo Pasquazzo


Valle del chiese. Contagi e decessi attribuibili al Coronavirus, giorno dopo giorno stanno lasciando il segno nei due comuni ravvicinati del fondovalle. Con troppa frequenza sia a Borgo Chiese che a Pieve di Bono-Prezzo, ambedue tra i cinque comuni “blindati” ufficialmente da ieri su disposizione della Provincia, i tributi umani al maledetto Covid-19, al di là dei drammi personali e delle famiglie colpite, creano malessere e preoccupazioni. La gente è allarmata. Qualcuno fa trasparire timori che cerca di mascherare, altri non riescono a rassegnarsi di fronte a tante concatenate scomparse. La zona, non è esagerato definirla così, è martoriata e l'emergenza Covid 19 rischia di perdurare.

Numeri eloquenti

Scartabellando i riscontri di quest'ultimi giorni, pur in continuo aggiornamento, emerge, rimanendo alle cifre di un paio di giorni fa, che a Borgo Chiese il numero dei contagiati dice 68 ed è a 7 quello dei decessi, mentre a Pieve di Bono, con i dovuti distinguo, i contagiati risultano al momento 39. Borgo Chiese, che conta 1996 residenti, ha un tasso di contagio del 3,36% mentre Pieve e Prezzo insieme su 1.437 abitanti fissano la percentuale di contagi al 2,71%.

Le parole dei sindaci.

Ieri, nella prima giornata che potremmo definire di “blindatura ufficiale”, o di “quasi zona rossa”, i sindaci di Pieve di Bono–Prezzo, Attilio Maestri, e di Borgo Chiese, Claudio Pucci, si sono pronunciati sia sulla situazione numerica dei contagi da Covid 19 che in merito alle misure da intraprendere subito per limitare i pericoli, mentre dalla prossima settimana ambedue confermano il ricorso allo screening allargato con i test sierologici per individuare le persone che hanno sviluppato gli anticorpi. I due sindaci raccomandano di limitare al massimo gli spostamenti, di rispettare le distanze e di far uso sia delle mascherine, oltre che di far uso il più possibile del servizio a domicilio della spesa praticato gratuitamente dagli esercenti.

«Le limitazioni e gli sforzi che dobbiamo adottare - ribadisce Claudio Pucci - inducono tutti noi a un grosso senso di responsabilità e di solidarietà reciproca, nella piena consapevolezza che il rispetto delle direttive sia oggi l’unica via per limitare al massimo la propagazione del virus e le tristi conseguenze che pesano come magicni anche da noi».

Il primo cittadino conferma di dover procedere da subito alla chiusura delle strade secondarie e di aver demandato la distribuzione, da parte dei corpi dei Vigili del fuoco volontari nei tre paesi di Brione, Cimego e Condino, delle mascherine protettive (due per persona) fornite dalla Protezione civile trentina, il cui uso diventa a tutti gli effetti obbligatorio. Da parte sua il collega Attilio Maestri insiste sul rispetto delle disposizioni ma nel contempo ringrazia per la collaborazione tutti coloro che sono in prima fila 24 ore su 24.

Attenzione sempre alta

«Terrei a sottolineare - aggiunge poi Maestri - come le ulteriori misure adottate non sono da intendersi “punitive” per il nostro comune ma devono essere considerate un’opportunità, volta a rafforzare l’attenzione per la salute e la prevenzione di ogni nostro cittadino. Solo se saremo attenti e pronti a recepire le emergenze, al termine di queste restrizioni attualmente previsto per il 13 aprile, avremo la reale cognizione della presenza Covid 19 nella nostra comunità e la possibilità di adottare misure più specifiche per contrastarlo, in modo da evitare altre situazioni drammatiche nelle nostre famiglie e avere prospettive migliori verso un auspicato ritorno alla normalità».

Il primo cittadino di Pieve di Bono infine ribadisce che «il richiamo è forte affinché, seppur di fronte ai numeri incoraggianti di questi ultimi giorni, non si abbassi la guardia e tutti, anche coloro che fino a oggi hanno in qualche modo disatteso i numerosi inviti a tenere comportamenti responsabili, si adeguino e possano contribuire al bene proprio e delle altre persone, a beneficio collettivo per l’intera nostra comunità».

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