L’ancona della chiesa di Riccomassimo necessita di restauro

storo. A Riccomassimo, piccola frazione di Storo che conta poco più di 50 abitanti compresi 13 bambini di età scolastica, la gente vuole continuare a viverci. Dopo che Franca Lombardi si è fatta in...


Aldo Pasquazzo


storo. A Riccomassimo, piccola frazione di Storo che conta poco più di 50 abitanti compresi 13 bambini di età scolastica, la gente vuole continuare a viverci. Dopo che Franca Lombardi si è fatta in disparte manca la storica Osteria, ma la gente non ne fa un “caso di stato”. Proprio in questi giorni per iniziativa dell'assessore comunale Luca Butchiewictz è stata invece collocata ad inizio paese la tanto sospirata pensilina utile alle scolaresche per attendere i bus navetta che collegano con il fondovalle. Tante belle case, un paese pulito, ordinato e molta accoglienza e cortesia da vendere. Poi una sorgiva considerata da molti un vero toccasana.

«Gli obbiettivi da perseguire – spiega Elisa Lombardi, infermiera al pronto soccorso dell'ospedale di Tione e portavoce dei riccomassimini - sono ora la salvaguardia e il ripristino della chiesa di San Carlo Borromeo e il possibile riuso delle ex scuole elementari al cui interno ricavare un punto di incontro e confronto per grandi e piccoli».

All'interno della chiesa, la cui copertura su altri capitoli di spesa verrà presto rifatta, da anni sono conservate alcune opere di rilievo e risalenti al 1727. L’Ancona dentro la stessa chiesa, misura cm 320 x 200 x 30, ed è eseguita in legno intagliato, è dorata in oro zecchino in foglia e tinteggiata. Ad occuparsene affinché i capolavori descritti vengano ripristinati e salvaguardati si sono mossi nel passato amministratori comunali e il parroco dell'unità pastorale Madonna dell'Aiuto don Andrea Fava e il vice presidente della Provincia Mario Tonina che anche sul precedente intervento legato alla copertura si era prestato molto.

«L’ancona - avvertono i restauratori interpellati, Lino e Alessandro Scalvini - si presenta in uno stato conservativo molto deteriorato. Vi sono molteplici cadute della pellicola a foglia d’oro zecchino e delle policromie, che lasciano intravedere il supporto ligneo e parti di gesso sottostanti. Le parti dell’oro rimaste, presentano grossi problemi di adesione al supporto, così come buona parte delle policromie. Varie zone delle dorature sono state ricoperte da più strati di porporina applicata a pennello, che nel tempo si è ossidata e scurita. Le fasce verticali sulle quali poggiano le colonne e la fascia orizzontale inferiore sono state ridipinte e porporinate grossolanamente (a finto marmo). La pittura dei due mensoloni, dove poggiano le colonne, è molto deteriorata con gravi cadute della stessa».

I due restauratori fanno inoltre presente che «l'intera Ancona è ricoperta da polvere e da sudiciume che ne hanno alterato le dorature scurendole ed inoltre in varie zone vi sono dei forellini causati da tarli».

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