«Il primario di ortopedia sta per trasferirsi al S. Chiara» 

L’interrogazione di Marini. Dopo ripetute segnalazioni, l’allarme del consigliere M5s «Se l’Azienda sanitaria lo confermerà, gravi incognite per il futuro dell’ospedale di Tione »



Tione. Il dottor Luigi Umberto Romano, primario di ortopedia e traumatologia negli ospedali di valle di Tione di Trento e Cles sarebbe in procinto di diventare il nuovo primario per lo stesso reparto ma all’ospedale Santa Chiara di Trento. Lo afferma in una nota il consigliere provinciale del M5s Alex Marini, parlando di ripetute segnalazioni che gli sono arrivate nelle ultime settimane da parecchi addetti ai lavori. «Detto che le scelte di carriera e individuali non si discutono politicamente, se la questione trovasse conferma si aprirebbero molte incognite sul futuro dei 2 reparti di ortopedia di Tione e Cles», afferma Marini, che ha anche presentato un’interrogazione alla giunta provinciale. «Il dottor Romano negli anni ha portato la propria équipe a livelli di grande e riconosciuto valore, tanto che se l'ospedale di Tione mantiene un reparto ancora capace di attirare pazienti dal resto d'Italia lo si deve in gran parte alla professionalità sua e dei suoi collaboratori - afferma Marini - è pertanto ovvio che il suo eventuale trasferimento a Trento costituirebbe una perdita difficilmente colmabile per questi ospedali periferici. Si tratterebbe di una “ferita” che se non adeguatamente suturata accentuerebbe quel processo perverso di fuga dagli ospedali delle valli che produce numeri bassi e quindi giustifica minori investimenti e risorse su queste strutture, le quali rischiano in tal modo di venir condotte a un inesorabile inaridimento che a lungo andare potrebbe risultare loro fatale».

È vero, ammette Marini, che manca ancora una conferma ufficiale da parte dell’Azienda sanitaria: «Ma su questo genere di cose l’Apss trentina ama operare “a fari spenti” fino all'ultimo momento», afferma. Di qui l’interrogazione del consigliere M5s per sapere, se così fosse, «come Provincia e Apss intendano procedere per garantire agli analoghi reparti di Tione di Trento e Cles il sostegno necessario a poter continuare ad operare con l'elevato tasso di qualità ed efficienza che li ha contraddistinti fino ad ora, anche alla luce del fatto che almeno nel caso dell'ospedale giudicariese esistono precisi impegni di potenziamento dell'Unità Operativa di ortopedia sottoscritti da Provincia e Apss con la Comunità di Valle delle Giudicarie. Mi auguro che la risposta a questa mia interrogazione sia celere e capace di fugare ogni dubbio sul futuro dei reparti di ortopedia di Tione e Cles. Così non fosse si dovranno valutare azioni politiche e sociali più incisive per proteggere questi reparti e gli ospedali di valle che li ospitano».

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