Aumento dei fondi l’assemblea-bis si conclude con il sì

Borgo chiese. Lunedì sera l’assemblea del Bim del Chiese, la seconda nel giro di pochi giorni, ha dato il via libera all’aumento dei fondi per i bandi energia e borse di studio, stanziando più di 200...


Stefano Marini


Borgo chiese. Lunedì sera l’assemblea del Bim del Chiese, la seconda nel giro di pochi giorni, ha dato il via libera all’aumento dei fondi per i bandi energia e borse di studio, stanziando più di 200 mila euro per rispondere a tutte le domande pervenute. A margine della riunione però si sono visti anche i prodromi della discussione sulla modifica dello Statuto.

La riunione del Bim era stata convocata con urgenza per approvare l’aumento dei fondi per il bando energia e borse di studio. Il primo partiva con una disponibilità di circa 100 mila euro, dimostratisi insufficienti per far fronte alle 170 domande pervenute al consorzio, cosa che ha portato ad aggiungere altri 175 mila euro al bando. Accolta anche la richiesta di aumentare i fondi per il secondo bando, forte di 80 domande, sul quale erano stati stanziati 110 mila euro a fronte di un fabbisogno di 124 mila.

Risolta senza patemi la pratica dei fondi, la discussione si è indirizzata su quale dovrebbe essere il futuro del Bim. Sergio Rota, vicesindaco di Pieve di Bono-Prezzo, ha sottolineato come in futuro i bandi vadano ripensati per premiare i «meritevoli e i virtuosi che presentano la documentazione in ordine, dicendo basta ai contributi a pioggia».

Linea condivisa anche dal presidente Bazzoli, che ha affermato: «Quando un Bim deve rispondere a 600 domande di contributo in un anno, c’è qualcosa che non torna perché si finisce a lavorare solo per far quello. C’è una serie di progetti di rilancio per la valle su cui vale la pena intervenire, altrimenti diciamo che il Bim è solo contributi... Vorrei che lasciassimo il segno sul territorio e con questo modo di distribuire i fondi fatico a vederne la possibilità».

Bazzoli ha chiarito che a suo avviso la riforma dello Statuto dovrà mettere a fianco del presidente figure che ne condividano il potere, perché «il modello dell’uomo solo al comando non funziona», per poi esortare i presenti a fornire idee e contributi riguardo alla riforma dello Statuto.

Pronta la risposta di Remo Andreolli: «L’attuale assetto del Bim è stato definito solo quattro anni fa - ha dichiarato il delegato di Castel Condino -, se si vuol rivedere la governance del Bim è necessario che il disegno venga esplicitato quanto prima, in modo da poter discutere nel merito. Teniamo presente che i problemi del Bim non si risolvono modificando le regole, conta come si vuole gestire l’ente. Si potrebbe ad esempio includere tutti sulla base di deleghe, come si fa nei Comuni», è stata la sua conclusione.

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