Fugatti: «Con bus e treni pieni a metà non riusciremo a riaprire le scuole» 

Settembre si avvicina. Il presidente della Provincia lancia l’allarme: «Impossibile pensare di trasportare tutti gli studenti con le corriere al 50% di capienza. Il governo vuole addossare a noi le scelte come durante la pandemia». Per il prossimo anno scolastico gli abbonamenti saranno gratis


Gianpaolo Tessari


Trento. «se il governo confermerà le attuali decisioni riguardo il distanziamento su autobus e treni, pieni al 50 per cento, noi non saremo in grado di riaprire le scuole a settembre». Maurizio Fugatti lo dice con l’espressione di chi sa bene di aver lanciato non un sasso, ma un macigno, nello stagno. Il governatore ripropone così, alla vigilia di Ferragosto, quel braccio di ferro con Roma che in piena pandemia Covid ha riguardato il tema delle riaperture dei cantieri prima e di negozi e ristoranti poi: «Noi fino ad ora abbiamo detto che garantiamo un anno scolastico a venire che sarà come gli altri (in termine di numeri, di ore e quant’altro). Questo perché con il trasporto in regime ordinario siamo in grado di portare gli studenti presso i plessi scolastici. La direttiva che il governo vuole portare avanti, quella che prevede un distanziamento che si tradurrebbe in circa il 50 per cento degli spazi utilizzati. Per garantire un servizio con queste caratteristiche servirebbe un numero doppio di autobus e di autisti. Non saremmo in grado di aumentare il trasporto scolastico nemmeno di un 25 per cento. Siamo in forte difficoltà rispetto a questa direttiva, la stessa situazione che vivono altre regioni e che abbiamo manifestato a Roma».

E qui il tema si allarga. E Fugatti non se lo nascone: «Non vorremmo che si tornasse a quella fase in cui, in piena emergenza Covid, il governo non aveva il coraggio di fare determinate scelte e così la responsabilità veniva addossata sulle spalle dei territori. Toccherebbe a noi firmare ordinanze, di propria responsabilità, per riuscire a garantire la quotidianità del lavoro. In questo caso per la riapertura delle scuole. Questo è sbagliato per la qualità dei rapporti con Roma, perché queste cose il governo le sa e non vorrei scaricasse su di noi la pesantezza di queste scelte. Se il governo oggi fa viaggiare gli aerei pieni, dove si sta per ore, non capiamo perché non lo si possa fare su un autobus tra Aldeno e Trento» ha detto il governatore.

Sempre in tema di trasporti scolastici, come prevede il decreto “Rilancio”, per il prossimo anno scolastico non si pagheranno: «L’abbonamento gratuito è una sorta di indennizzo per i 4/5 mesi in cui trasporti scolastici sono rimasti forzatamente fermi. Dunque per l’anno prossimo le tessere degli abbonamenti scolastici non dovranno essere pagate dai genitori» ha detto Fugatti.

Il dirigente generale dei trasporti, Roberto Andreatta, ha chiarito: «C’è anche una questione giuridica sottesa a questo scontro tra Stato e territori. Ci troviamo di fronte a poteri che normalmente vengono riconosciuti dalla Costituzione in periodo di guerra. Il dpcm sui cui ci esprime sui coefficienti di carico dei mezzi di trasporto, al 50 per cento, restano pur sempre atti amministrativi che hanno la medesima valenza dei presidenti delle Province e delle Regioni. La loro disapplicazione è tutt’altro che illegittima: noi abbiamo 50 mila studenti da trasportare ogni giorno e gli 800 mezzi utilizzati in ora di punta non sono duplicabili».













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