Cronica mancanza di infermieri e di operatori socio sanitari
Fiemme e Fassa. Le Apsp del territorio sono costantemente in cerca di personale specialistico I responsabili delle case di riposo: «È difficile trovare l’alloggio e quando si trova ha costi elevati»
Fiemme-fassa. Infermieri e operatori socio sanitari cercansi. Mentre l’onda scura della pandemia lambisce ancora il Trentino e le sue valli, le aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp, appunto, l’acronimo) cercano affannosamente personale. Il concorso pubblico di questa estate, promosso dalle residenze per anziani di Tesero e Vigo di Fassa, per rimanere sui territori fiemmesi e fassani, ha raccolto una manciata di candidati: per la precisione solo sei unità. Ma non mancano solo infermieri. Anche gli operatori socio sanitari latitano in valli poco ambite per la loro posizione decentrata e per gli alti costi degli alloggi.
«È un problema noto da tempo – ci spiega Barbara Bravi, la presidente dell’Apsp di Vigo di Fassa – ma che si è acuito negli ultimi tempi. Purtroppo sono poche le persone che desiderano vivere e operare in valli turistiche, dove trovare un alloggio diventa difficile e comunque richiede un costo maggiore rispetto ad altre località».
Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Belloni, direttore dell’Apsp “San Gaetano” di Predazzo. «Purtroppo è il tributo che dobbiamo pagare all’orientamento turistico della zona», ammette il dirigente locale.
Fiemme e Fassa contano circa 32mila residenti ma non sono autosufficienti nel settore sanitario, come d’altronde in molte altre qualifiche, non ultimo il comparto turistico, coperto in buona parte da personale di altre regioni d’Italia e dall’estero.
Ancora più critica, anche perchè riferita a un settore decisamente “sensibile”, la situazione del personale infermieristico e degli operatori sanitari. Senza considerare che c’è poi una specie di “concorrenza interna” dovuta ai concorsi paralleli promossi dall’Azienda sanitaria che cerca personale per ospedali e ambulatori. Succede che i candidati, vincitori di concorso, lascino il precedente lavoro in casa di riposo per andare a lavorare in una struttura sanitaria diversa. Questo per motivi di opportunità ma anche di alloggio.
«Un primo passo – spiega Maurizio Belloni – potrebbe essere quello di equiparare i due contratti di lavoro che attualmente penalizzano i professionisti delle case di riposo».
Anche i Comuni potrebbero partecipare allo sforzo di trattenere personale specializzato in loco, offrendo alloggi per impiegati pubblici, intendendo in questo caso chiunque operi nel settore pubblico, e dunque anche le case di riposo, a prezzi non di mercato. Il tema viene riproposto periodicamente da anni ma non è stato mai affrontato in maniera concertata. Manca un disegno organico di edilizia popolare e chi arriva in Fiemme e Fassa deve impegnarsi in un’estenuante ricerca di alloggio.
Intanto lunedì 26 ottobre scadono i termini di presentazione della domanda di ammissione al concorso per il posto di un fisioterapista alla Casa di riposo di Tesero. Per la partecipazione si richiede la laurea triennale in fisioterapia o diploma universitario di fisioterapia ed essere iscritto all’albo delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e prevenzione. Sta per scadere anche un concorso per due posti a tempo indeterminato per il ruolo di infermiere nell’Apsp “San Gaetano” di Predazzo. «Abbiamo sei candidati – conclude Maurizio Belloni – speriamo che si presentino all’esame».
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