L'EMERGENZA

Coronavirus, in Trentino ancora 7 vittime e 236 contagi

Deceduta anche una persona di 49 anni. Tre nuovi ricoveri in rianimazione, che portano il totale a 38



TRENTO. Altri 7 morti per Coronavirus in Trentino. Il totale ad oggi, 18 novembre, è di 614 vittime da inizio pandemia.

Tre le persone anziane scomparse, ma c'è anche un 49enne che aveva altre patologie.

Sono 4.224 i tamponi elaborati.

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 236 nuovi casi positivi (99 asintomatici): 82 sono ultrasettantenni. Le persone ricoverate nei reparti di malattie infettive sono 342, in alta intensità 56 e in terapia intensiva 38, tre più di ieri.

I nuovi recoveri sono stati 50.

I contagiati nelle Rsa sono 246, le persone in isolamento domiciliare sono 2.160.

Da settembre nelle Rsa gli operatori contagiati sono stati 398, oggi sono 157. Gli ospiti erano 509, ora sono 258.

A Trento 47 nuovi casi, a Rovereto 16.

I dati sono stati forniti dall'assessora alla sanità, Stefania Segnana.

"Ho sentito oggi Kompatscher, al quale ho confermato la nostra disponibilità alla collaborazione", ha detto il governatore Maurizio Fugatti. "Domani ci sarà una nuova conferenza Stato-Regioni per parlare dei parametri per determinare la classificazione delle zone".

Solidarietà è stata espressa dal governatore al questore Cracovia, oggetto di alcune scritte ingiuriose apparse in città.

Il presidente ha ringraziato nuovamente il personale sanitario.

Antonio Ferro, direttore del Dipartimento Prevenzione dell'Apss, ha ribadito che la  maggioranza dei casi sono di origine familiare. Lo dimostra il contact tracing. "Bisogna lavorare molto sull'ambito familiare per ridurre la contagiosità del virus".

In conferenza stampa sono intervenuti anche i sindaci di Baselga di Piné, Alessandro Santuari, e di Bedollo, Francesco Fantini, due dei comuni zona rossa. Si è parlato anche delle difficoltà delle attività economiche locali. La scelta è stata fatta non dai sindaci ma dalla task force provinciale. Ringrazio i sindaci perché sono in prima linea nel far capire i motivi della scelta", ha detto Fugatti. "E' avvenuto per Cembra, dove i casi sono poi calati".













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