L'EMERGENZA

Coronavirus, in Trentino 7 vittime e 93 nuovi contagi

In terapia intensiva 43 persone. Fugatti: "Ho chiesto più controlli sugli esercizi pubblici perché alcuni non rispettano i protocolli. Il rischio è la zona arancione". Stagione turistica pronta a partire: "Con una situazione sanitaria gestibile, sarebbe grave se il governo la fermasse"



TRENTO. Ancora 7 vittime di Coronavirus oggi, 23 novembre, in Trentino, 6 dei quali negli ospedali e uno in Rsa. I nuovi contagi sono in diminuzione: 93. In terapia intensiva 43 persone.

I tamponi elaborati sono 1484.

Le classi in quarantena sono scese da 153 a 94.

Il governatore Maurizio Fugatti si è detto interessato allo screening di massa svolto in Alto Adige ma ha manifestato dubbi sullo strumento dei test rapidi. "Il rischio è che una persona senza sintomi si veda arrivare un patentino di negatività che rischia di non essere vero. Altra cosa sarebbe se si facesse un test molecolare che ha una diversa difficoltà organizzativa".

C'è stato un incontro con la categoria dei pubblici esercizi. "La zona arancione è sempre dietro l'angolo e dobbiamo avere comportamenti rispettosi di quarantene e isolamenti. Le conseguenze sarebbero che non ci si potrebbe più spostare fra comuni, se non per lavoro, motivi di salute e gravi motivi, e la chiusura di bar e ristoranti. Il Trentino ha fatto un grande sforzo per rispettare le regole: bisogna porre forte attenzione in questo momento di aumento dei contagi. In questo fine settimana ci è stato segnalato qualche caso di operatori che non rispettano i protocolli. Abbiamo trovato la forte consapevolezza che bisogna continuare a seguire le norme. Ho chiesto al commissario del governo maggiori controlli: non è giusto che se qualcuno sbaglia, siano tutti a pagare".

Fugatti ha ricordato che la spesa può essere fatta da una sola persona per famiglia.

L'assessore al turismo Roberto Failoni ha illustrato il protocollo approvato in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, contenente le linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali. "Nei prossimi giorni vorremmo interloquire con il governo per capire se c'è la possibilità di aprire per Natale. Farlo dopo l'Epifania vorrebbe dire perdere un miliardo di euro. Ci sono tutte le condizioni per svolgere l'attività in sicurezza".

Fugatti ha aggiunto: "Se la situazione sanitaria è gestibile ed esiste un protocollo ad hoc, è difficile spiegare una chiusura totale in un territorio dove il turismo rappresenta il 20% del Pil. Sarebbe preoccupante. L'auspicio è che il Governo lo capisca".

Sul vaccino antiCovid il dottor Antonio Ferro ha sottolineato che è stato predisposto un piano per una rapida immunizzazione delle categorie immunodepresse e per il personale sanitario: i primi a riceverlo saranno gli operatori nelle Rsa.

 

 

 













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