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Coronavirus, Fugatti: "Volontà di riaprire ma attendiamo la comunità scientifica"

Il governatore: "Le restrizioni hanno portato a un calo del contagio. Se continuassimo così a fine aprile avremmo dieci casi in più al giorno. Ora non ci sono le condizioni per dire che si può tornare a una vita normale: il rischio è che i numeri tornino a crescere"



TRENTO. «Non siamo in condizione di dire che si torna alla vita normale come un tempo. Il rischio è che se riapriamo come fosse prima del contagio i numeri tornino a crescere». Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nel corso della consueta conferenza stampa della «task force» provinciale istituita per fronteggiare la pandemia da Covid 19.

«Sento da più parti parlare di volontà di riaprire. Ovviamente c'è anche da parte nostra ma attendiamo cosa dice la comunità scientifica. Di certo c'è che le restrizioni pesanti della quotidianità delle persone hanno portato ad una stabilizzazione e ad un calo del contagio. I modelli matematici ci dicono che se continuassimo così fino alla fine di aprile avremo probabilmente 10 o 20 contagi al giorno. Se, invece, si dovessero avere minori restrizioni senza controllo della mobilità e senza precisi paletti i contagi comincerebbero ad essere maggiori. Questo per dire che noi ragioniamo sulla riapertura e non siamo sordi al grido di dolore delle categorie economiche ma la comunità scientifica ci deve dire come possiamo muoverci e non ci potrà essere una riapertura come eravamo abituati due o tre mesi fa», ha aggiunto Fugatti.













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