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Ciak, si gira in Alto Adige la storia dell'orso M49

Il documentario del regista bolzanino Andreas Pichler tra le 12 produzioni finanziate da Idm. Tre sorellee i loro tragici destini al centro del dramma storico "Vermiglio o la sposa di montagna", della regista bolzanina Maura Delpero (foto, Das Leben der Bären,  © Miramonte Film)



BOLZANO. Sono dodici le produzioni che Idm Alto Adige ha approvato per la prima delle tre call dell'anno: nove dall'Italia, di cui sei dall'Alto Adige, una dalla Germania e due dall'Austria. Idm ha seguito le indicazioni di una commissione di esperti di alto livello, che ha esaminato attentamente tutti i progetti presentati. «In questo round di finanziamenti, la metà dei progetti approvati proviene proprio dall'Alto Adige. L'aumento del numero di produzioni altoatesine finanziate è un trend che stiamo osservando da diverso tempo. Questo significa che le nostre case di produzione sono, ormai da anni, alla pari di quelle tedesche, italiane e austriache e, grazie al loro approfondito know-how e alla loro rete professionale, avviano interessanti collaborazioni internazionali», afferma Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di Idm.

Sono previsti 77 giorni di riprese in Alto Adige per le produzioni finanziate: dall’Alta Pusteria alla Val Senales, dalla Val d’Ega allo Sciliar. Il totale dei finanziamenti per questo round ammonta a 1,5 milioni di euro, ma oltre 3,4 milioni di euro rimarranno sul territorio.

«Le produzioni che ricevono un finanziamento devono impegnarsi a spendere almeno il 150% dell’importo del finanziamento stesso in Alto Adige. In questa prima call siamo addirittura a quasi il 230%», specifica Leonardelli. «Più della metà delle spese si traduce in compensi per le maestranze locali, ma sono coinvolti anche altri servizi come il catering, l’artigianato o i pernottamenti per la troupe. Quindi molto valore aggiunto rimane nel nostro territorio».

Uno dei progetti che daranno questo valore aggiunto all’Alto Adige è la tragicommedia Marianengraben di Eilee Byrne, prodotta dalla Albolina Film di Bolzano insieme alla SAMSA Film di Lussemburgo. Racconta la storia di Anna, che vuole togliersi la vita a Rimini perché lì è annegato il suo fratellino e da allora è tormentata da sensi di colpa. Durante il viaggio, però, inizia a nutrire dei dubbi su questo piano.

Tre sorelle di un piccolo paese italiano di montagna e i loro tragici destini sono invece al centro del dramma storico Vermiglio o la sposa di montagna, della regista bolzanina Maura Delpero. Le cose invece si fanno inquietanti nel thriller drammatico Vertigine nera (Dark Vertigo) di Giancarlo Soldi, in cui tre amici alpinisti vogliono conquistare una montagna mitica nonostante gli oscuri presagi e si ritrovano in balia di un duello con un essere soprannaturale.

Il documentario Grand-Popo ritrae la drammatica situazione dell’omonimo villaggio in Africa occidentale, gravemente colpito dai cambiamenti climatici e alla ricerca di soluzioni per combattere la povertà. Il film è diretto da Nuno Escudeiro, che vive attualmente a Bolzano.

Un altro regista altoatesino, il bolzanino Andreas Pichler, presenta Leben mit Bären, un documentario che racconta la storia del famoso orso M49 sulle Alpi trentine.  In una sorta di video-diario, Undine* racconta l’elaborazione di una violenza sessuale nell’omonimo documentario di Felix Rier, prodotto da Helios Sustainable Films di Bolzano con Torero Film di Berlino. Viene inoltre sostenuto il documentario Stilfserjochstraße - Documentary, prodotto per il 200° anniversario della strada del Passo dello Stelvio, sotto la regia di Hans Hofer.

 













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