«Via Nas non è adeguata a reggere tutto il traffico»

Arco. «Via Nas è una strada pericolosa». A dichiararlo, i residenti e impiegati della zona, che pure, si dividono sulle ragioni di questa pericolosità. La strada, che giovedì sera è stata teatro del...



Arco. «Via Nas è una strada pericolosa». A dichiararlo, i residenti e impiegati della zona, che pure, si dividono sulle ragioni di questa pericolosità. La strada, che giovedì sera è stata teatro del tragico incidente nel quale ha perso la vita il piccolo Mario Stevanoski, di poco meno di tre anni, per molti sarebbe una via nella quale, nonostante i dissuasori, le auto transitano ad eccessiva velocità, mentre per altri il vero problema sarebbe, più che a una guida frettolosa, legato ad un alto numero di passaggi, molti dei quali contro il codice della strada.

Se all'imbocco di via Nas, immettendosi dalla rotatoria, è stato posizionato un dosso per rallentare i veicoli, stando alle parole di chi lavora già qualche metro più in giù (siamo al civico 18), allora, come Annalisa De Mauro, del “Salone Lisa”, «le macchine passano a tutta velocità, altro che rispetto dei limiti». Fanno eco alle accuse della donna, del resto, decine e decine di commenti furiosi in rete. Via Nas, si dice, al di là delle abitudini di guida di ciascuno, è una strada eccessivamente trafficata e sulla quale si affacciano luoghi molto frequentati.

Meno concordi, invece, altre voci, tra chi lavora da anni nella via e chi ci abita: per Matteo Tamanini, per esempio, «la presenza dei dissuasori, così come il fatto che si tratti di un senso unico, non la rendono una strada ai limiti della pericolosità. Certo è che, un dosso o un limite in più, male non fa mai, e dopo il tragico avvenimento di giovedì, si potrebbe sicuramente pensare a una migliore soluzione viabilistica», mentre per Gianni Parisi, che vive in zona dal 2009, «la presenza dei parcheggi, davanti alla farmacia e alle altre attività, rallenta il passaggio. L'incidente forse, allora, è stato causato più dalla sfortuna, che da motivazioni esterne o facilmente individuabili».

Certo è che, con la presenza della scuola elementare e a causa del recente disegno della viabilità, via Nas sembra essere diventata un luogo di passaggio quasi obbligato, con un traffico ben superiore alla sua portata. A causare il cambiamento, la serie di sensi unici che circondano la strada da dopo l'introduzione del rondò, che ne avrebbero fatto una “scorciatoia”. E come tale utilizzata anche da chi non deve necessariamente passare di lì per recarsi a destinazione. Questo, di fatto, aumenta esponenzialmente i pericoli.

«Più che la velocità, il guaio è il transito continuo, che raggiunge l'apice nei momenti di punta, creando veri e propri ingorghi» - conferma David Torboli, dal suo negozio specializzato in riparazioni. Soffiando sulla sabbia, tuttavia, di insoddisfazioni dei residenti ne escono anche altre, una su tutte, il transito contromano di troppi veicoli. «Da via Nuova, per immettersi in via Strappazocche, nonostante sia stata creata l'aiuola, ancora tantissimi vanno in direzione contraria al senso di marcia. Parliamo soprattutto di biciclette e moto, ma anche di macchine» - aggiunge Parisi, sostenuto tanto da De Mauro che da Torboli. Insomma, se le cause dell'incidente di giovedì andranno accertate nelle dovute sedi, nel frattempo, quel che sembra evidente, è che via Nas non è – nonostante il lavoro fatto in questi anni – ancora libera dalle negligenze di alcuni automobilisti (e non solo) che superano i limiti e non rispettano la segnaletica. Un pericolo che si moltiplica, a causa dell'alto tasso di transiti giornalieri a cui sarà necessario trovare un freno o un’alternativa per ridare vivibilità e sicurezza alla strada. K.D.E.













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