Riva, il parroco detective scopre e fa arrestare il ladro  

In chiesa a Rione Degasperi. Per fermare i furti dell’elemosina in sacrestia don Mattia Vanzo prima ha beccato il ladro con la fototrappola per orsi e poi lo ha inseguito mentre fuggiva in bici


Gianluca Marcolini


Riva. Da don Mattia a don Matteo il passo è fin troppo breve. Citazioni televisive a parte, è davvero una storia curiosa quella che ha visto protagonista don Mattia Vanzo, sacerdote in forza alla parrocchia di Riva. Il parroco, nei giorni scorsi, si è reso artefice di una vera e propria indagine che l’ha portato a beccare sul fatto, e successivamente a bloccare, un giovane che è stato quindi accusato dai carabinieri di aver sottratto, almeno in un’occasione, l’elemosina dalla sacrestia della chiesa di San Giuseppe a Rione Degasperi.

L’episodio è avvenuto lunedì della settimana scorsa ma solo ieri la notizia ha cominciato a fare il giro della città, passando di bocca in bocca fino a trovare la conferma dello stesso parroco. In realtà, i fatti hanno origine la settimana precedente, quando don Mattia si è accorto dell’ennesimo ammanco di soldi, quelli provenienti dalle offerte dei fedeli durante la messa della domenica. Una sparizione inspiegabile, visto che non vi era alcun segno di effrazione.

La sera del sabato successivo, dopo l’ennesimo furto, la decisione di posizionare una fototrappola, di quelle che vengono utilizzate per fotografare gli orsi e che scattano al minimo movimento. E così è stato anche per il ladro, immortalato mentre entra (evidentemente munito di chiavi) in sacrestia e si dirige a colpo sicuro verso il punto in cui sono custoditi i soldi.

«Il giorno seguente, appena visionate le immagini, don Dario e io ci siamo recati dai carabinieri a sporgere denuncia», racconta don Mattia. Il giorno seguente il ladro ha tentato un nuovo colpo, stavolta però senza trovare alcun bottino in sacrestia, visto che i soldi delle offerte erano già stati portati in banca. Ma all’uscita il giovane, prima di inforcare la bici, è stato notato dall’addetta ai fiori, che ha subito dato l’allarme. A quel punto è iniziato l’inseguimento, cominciato dalla segretaria della Parrocchia e concluso dal sacerdote, che in auto, dopo qualche chilometro, è riuscito a fermare la marcia del ragazzo, e quindi ad attendere accanto a lui l’arrivo dei carabinieri.

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