Quisisana, tentativo fallito: nessuno vuole il cantiere 

Lo stallo. Anche la terza ditta classificata nel bando per il nuovo teatro ha declinato l’invito Il sindaco ha chiesto aiuto alla Provincia per sbloccare la situazione e riavviare i lavori


Gianluca Ricci


Arco. Teatro all’ex Quisisana, ennesima fumata nera: dopo settimane di analisi e previsioni contabili, anche Ediltione si è defilata. Senza nemmeno provare a toccare con mano le difficoltà legate alla prosecuzione del cantiere abbandonato da Azzolini prima e da Andreola Costruzioni poi, la ditta della Rendena, classificata al terzo posto nel bando di assegnazione dell’appalto e dunque legittima “erede” delle disgrazie delle precedenti due aziende, ha gettato la spugna. Teoricamente ora sarebbe il turno della Inco, azienda valsuganotta classificatasi al quarto posto nella graduatoria del bando, ma le perplessità sulla congruità delle condizioni a questo punto si moltiplicano. La giunta presieduta dal sindaco Alessandro Betta andrà avanti per la sua strada, applicando la normativa ed elaborando tutte le carte necessarie affinché la Inco possa subentrare nell’impresa di portare a termine “il cantiere infinito” e dare alla comunità di Arco la sala multifunzionale, o teatro che dir si voglia, che sta attendendo da anni. Ma il sospetto, avvalorato da quanto accaduto alla Andreola, è che i parametri economici di riferimento del progetto, vecchi ormai di un decennio, non siano più competitivi al punto da garantire a chiunque intervenga con i suoi macchinari e i suoi operai di avere un giusto guadagno. Nel frattempo il sindaco Betta ha intensificato i contatti con la Provincia, nella speranza di ricevere da Trento una ciambella di salvataggio che consenta alla città di avere il suo teatro senza dover attendere ere geologiche: l’assessore agli enti locali Mattia Gottardi è stato più volte interpellato al riguardo e ha già dato il suo assenso ad un vertice che permetta di analizzare la situazione e di individuare le corrette strategie per arrivare ad una soluzione. Il sindaco Betta ha provato ad interpellare anche l'assessore Mirko Bisesti, delegato anche per le problematiche culturali, in modo che il quadro possa essere quanto più ampio possibile. La faccenda infatti si sta ingarbugliando sempre più, senza prendere in considerazione ovviamente la sorte della struttura che si erge vuota ed inutilizzata davanti al cantiere. Due indicativamente le strade da percorrere: o derubricare il teatro in sala multifunzionale, sconfessando così le volontà espresse a suo tempo dalla giunta Dellai, o modificare il bando di appalto, prolungando però i tempi di gestazione di un’opera che già oggi si è fatta attendere più del previsto. Se ci saranno altre vie, dovranno essere individuate con una certa velocità.













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