Piazze senza mercatini, un danno da milioni di euro

Arco. «Lo possiamo vedere con i nostri occhi, in questo periodo dell’anno i Mercatini di Natale di Arco sarebbero già aperti (sarebbe il secondo week-end di apertura) e nei fine settimana il centro...



Arco. «Lo possiamo vedere con i nostri occhi, in questo periodo dell’anno i Mercatini di Natale di Arco sarebbero già aperti (sarebbe il secondo week-end di apertura) e nei fine settimana il centro storico si sarebbe riempito di locali, famiglie e visitatori animando la socialità cittadina e sostenendo il commercio. Oggi, invece, la maggior parte dei bar è chiuso o sta lavorando a ranghi ridotti con molto meno personale di quello che solitamente avrebbe in queste settimane di tardo autunno e invernali». Andrea Cobbe, presidente di AssoCentro non ha dubbi, forse, per la prima volta da un quarto di secolo a questa parte, da quando i Mercatini natalizi hanno cominciato, grazie alla lungimiranza di Bruno Lunelli, a colorare il Natale arcense, si può toccare con mano l’effetto a cascata sociale, turistico ed economico dovuto alla loro presenza. «Oggi vediamo come Arco e tutto l’Alto Garda, compresi i nostri nuovi interlocuturi del Consorzio Riva in Centro, soffrano l’assenza dei Mercatini di Natale o, per Riva, del Villaggio del Gusto». Per Cobbe la situazione è assai delicata perché in questa stagione l’indotto che solitamente si aggirava intorno ai 4/5 milioni di euro avrà una perdita del 70%/80%. «Parliamo di milioni di euro che non si riverseranno sul territorio, di posti di lavoro che non sono stati confermati, di perdita di immagine per il calo turistico, di strutture che preferiranno non aprire o che sono già chiuse, di altre che apriranno magari sporadicamente e con il minor numero di personale possibile». AssoCentro nel suo piccolo, anche grazie al sostegno dei principali sponsor, del Comune di Arco (che ha appena stanziato 30 mila euro) e Riva, di Garda Trentino Spa, della Cassa Rurale Alto Garda e del Consorzio Riva in Centro darà vita a una serie di coreografie luminose per abbellire e far vivere l’atmosfera del Natale anche senza il Mercatino. «Vuole essere un segnale per non dimenticare la magia del Natale, il suo spirito, la sua forza intrinseca, anche se lo vivremo tutti quanti sottotono, con i parenti più stretti e magari con qualche spesa e con qualche viaggio in meno. Oggi è questa la situazione e non dobbiamo negarla, ma nemmeno dobbiamo fare in modo che questa situazione emergenziale ci opprima a tal punto da condizionare il nostro futuro. Dovremo rimboccarci le maniche e, quando l’emergenza sanitaria sarà passata, ricordarci di quanto sia importante questa iniziativa come le tante altre che si fanno nel centro storico durante l’anno. Sono eventi che fanno inevitabilmente da volano all’economia locale, a lavoratori, imprenditori, dipendenti, fornitori e artisti del territorio, principalmente altogardesani, ma anche provinciali e in alcuni casi nazionali. Tutto questo non deve finire e ci faremo trovare pronti per rialzarci, certi che, forse, si sarà capita meglio l’importanza di quello che è stato in questi anni il nostro lavoro».













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