Le trattative per l’accordo avanti fino all’ultimo minuto 

Verso il ballottaggio. Ieri mattina sembrava fatta per l’apparentamento tra Santi e Malfer. Poi, dopo una lunga girandola di incontri, si è preferito prendere altro tempo per valutare la situazione. Oggi a mezzogiorno la scadenza



Riva. Giornata convulsa, quella di ieri, per quanto riguarda le trattative di apparentamento, con la coalizione di Malfer tirata per la giacchetta di qua e di là per tutta la giornata. Quando i giochi sembravano fatti per la stretta di mano definitiva tra Santi e Malfer, un ulteriore faccia a faccia con Mosaner ha di nuovo scompigliato le carte. Ma la scelta, per il presidente della Comunità di Valle, non è facile. Si sovrappongono, nella decisione, moltissime motivazioni pro e contro, più o meno nobili, ma tutte assolutamente legittime. La prima che è stata valutata, indubitabilmente, è che un sodalizio con Cristina Santi oltre a rappresentare un buon viatico per una vittoria quasi certa, significherebbe ergersi a vero vincitore delle elezioni. Apparentarsi, infatti, vorrebbe dire per Malfer portarsi a casa tanti consiglieri quanti quelli della sindaca e mezza giunta. Certo, non farebbe il primo cittadino ma avrebbe di certo voce in capitolo su tutte le decisioni importanti, tanto più che i due programmi hanno più punti condivisi che in contrapposizione.

La seconda decisione, quella di apparentarsi con Mosaner, ha ottenuto le considerazioni dovute sotto l’aspetto ideologico, se vogliamo chiamarlo così, oppure di vicinanza politica, senza scomodare paroloni grossi oggi in disuso. Ed è su questo che il sindaco in carica ha fatto leva, ricordando a Malfer che in fondo anche la sua coalizione rappresenta il centro sinistra e per questo motivo non può assolutamente consegnare la città in mano al centro destra. Certo, Mosaner mantiene la sua coerenza e quindi non ha le disponibilità di offerta della Santi: le divergenze sul programma ci sono e sono innegabili, quindi non può andare bene proprio tutto. Malfer punterebbe all’assessorato all’urbanistica, ma è ovvio che in quel caso Mosaner dovrebbe pretendere il rispetto della sua linea politica degli ultimi anni quantomeno sulla fascia lago. Un compromesso decisamente pesante da accettare.

Se non bastasse, Malfer ha anche i suoi problemi interni. Le anime della sua coalizione sono piuttosto eterogenee e quindi le indicazioni non sono tutte univoche. Una su tutte, lo strappo di questi giorni della lista La Scelta con Rocco Frizzi che di fatto è stato messo in minoranza dai suoi nel momento in cui c’è stato da scegliere a chi portare i propri voti. Ha prevalso la linea Bazzanella-Gatti che con Mosaner non è certamente tenera.

E infine c’è il Patt, finora granitico nel mantenere i suoi passi, ma non c’è dubbio che Mosaner abbia lavorato (anche con Trento) per riportare a sé i transfughi, facendo leva anche qui sul fatto che la collocazione del Patt non può essere accanto a Lega e Fratelli d’Italia. Insomma, alla fine una scelta non facile: Malfer, pur essendo arrivato terzo, ha ora in mano un grande potere. Ma, tanto per fare una celebre citazione, da tanto potere nascono anche grandi responsabilità. È il momento di prendersele.

Oggi è la giornata decisiva. Entro mezzogiorno vanno ufficializzati eventuali apparentamenti e già da subito partirà una seconda campagna elettorale che sarà certamente più aspra della prima. Il primo turno con i suoi risultati ha scaldato gli animi, ora dopo questo difficile confronto per le alleanze e con la vittoria appesa ad un filo sia dell’uno sia dell’altro contendente, è facile immaginare due schieramenti ancora più agguerriti. Confidando che l’obiettivo sia uno e uno solo: concretizzare idee e progetti per il benessere di chi vive e lavora a Riva.













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