«Il punto nascite se davvero si vuole potenziare Arco»

Arco. Il comitato “Salviamo il punto nascite di Arco – Diritto alla salute” sollecita il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore alle politiche sanitarie Stefania Segnana a...



Arco. Il comitato “Salviamo il punto nascite di Arco – Diritto alla salute” sollecita il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore alle politiche sanitarie Stefania Segnana a diffondere la nuova raccolta dei dati relativi ai parti riguardanti il territorio dell’Alto Garda Ledro e delle zone limitrofe potenzialmente collegate: «Questo – dice il presidente Riccardo Cargnel – era l’impegno che gli amministratori provinciali avevano preso nell’ultimo incontro avvenuto a Trento con una delegazione del comitato. Siamo certi che con le opportune aggregazioni il risultato darà esiti inaspettati per alcuni, compresa la Giunta precedente, mentre per noi tali dati, se ben raccolti e valutati, confermeranno ciò che da sempre diciamo e rappresenteranno un’ulteriore conferma della necessità di riaprire il punto nascite di Arco. Tenuto inoltre conto della straordinaria vocazione turistica del nostro territorio, se la Giunta Fugatti intende veramente (e non solo con dichiarazioni di facciata) potenziare l’ospedale di Arco anziché ridurlo a semplice poliambulatorio, invitiamo la stessa amministrazione a sviluppare nel nosocomio arcense quattro specialità e precisamente: neurochirurgia, ortopedia, riabilitazione e il punto nascita strettamente interconnesso con il centro di pma (procreazione medicalmente assistita). Queste pratiche sanitarie sarebbero perfettamente integrate tra loro e richiederebbero la presenza di medici specialisti per 24 ore, condizione necessaria per garantire la sicurezza di tutti i reparti. Preme infine ricordare che stiamo andando incontro a un progressivo invecchiamento della popolazione e questo comporta, per una parte di cittadini, l’esigenza di accedere più frequentemente ai presidi sanitari, ma questi cittadini si scontrano con tempi di prenotazione per gli appuntamenti molto dilatati e in continuo peggioramento».

Per il comitato pure le guardie mediche nei territori periferici sono un presidio sanitario essenziale e indispensabile per le valli e i territori ad alto sviluppo turistico come quello altogardesano: «Abbiamo invece la sensazione – sostiene al riguardo Cargnel – che tutto sia ricondotto alla logica dei tagli e della mera esigenza di far quadrare i conti, senza tenere conto delle persone e della qualità della vita. Nello specifico una donna deve poter partorire con serenità il più vicino a casa e non essere trattata come un pacco postale spedito in giro per il Trentino con ambulanze ed elicotteri, così come l’anziano e il malato devono poter facilmente accedere ai servizi sanitari. L’accentramento verso il capoluogo di tutte le necessità delle valli è antitetico ai valori sui quali si fonda l’autonomia speciale trentina». Il presidente infine rivendica la trasversalità del comitato: «Non ci è mai interessato il colore politico di chi si impegna seriamente nella risoluzione del problema, bensì che il problema venga risolto e che quanto promesso sia in campagna elettorale che successivamente – conclude il referente “Salviamo il punto nascite di Arco - Diritto alla salute” possa essere realizzato quanto prima». M.CASS.















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