Arco. Non desterebbe particolare preoccupazione la fessura venutasi a creare nei giorni scorsi e individuata l’altro pomeriggio sul Brione all’altezza del centro termale di Linfano. Dopo la ricognizione aerea del tratto interessato con il drone dei vigili del fuoco di Arco, alla presenza del sindaco Alessandro Betta e dei tecnici provinciali sopraggiunti per il necessario sopralluogo, è stato possibile scongiurare per il momento l’emergenza, anche se, come sostiene il primo cittadino, «si tratta comunque di una questione meritevole della massima attenzione». Nel tardo pomeriggio di ieri gli uffici tecnici comunali erano ancora in attesa della nota ufficiale redatta dalla geologa, ma, visti gli episodi del recente passato, non è possibile affrontare la situazione senza un minimo di apprensione. È vero che il materiale franato, secondo quanto registrato dai vigili del fuoco prontamente intervenuti, non supera i cinque metri cubi, ma è altrettanto vero che la fessurazione sulla roccia è assai evidente: al di sotto si trovano una palazzina residenziale, l’impianto termale e la chiesetta della Madonna delle Vittorie, ragion per cui è necessario procedere con i piedi di piombo e insistere con le verifiche, considerata la naturale instabilità della roccia di quel versante del Brione. Che la preoccupazione sia comunque molta lo testimonia anche una sorta di psicosi che ormai sta dilagando. Ieri sera, intorno alle 18, infatti è scattato un nuovo allarme per la segnalazione di pietrisco sulla strada del Linfano, all’altezza della Ca’ Rossa. Sono usciti subito i pompieri e i carabinieri. Strada chiusa e controllo del versante roccioso con le fotocellule, ma non c’era traccia di cedimenti della montagna. Quasi certamente, la diagnosi finale, solo alcuni sassi persi da qualche camion di trasporto materiali. G.R.