Eremo ristruttura e si amplia: al via l’operazione da 19 milioni 

Fine delle ostilità. Trovata l’intesa con la Provincia che ha deciso di accreditare alla clinica arcense due posti letto neurologici e a seguire altri otto. Si inizia con la sopraelevazione dello storico edificio, poi sorgerà quello nuovo


Gianluca Marcolini


Arco. La battaglia è finita ma in questo caso il nemico non è affatto vinto, perché la gioia dell’armistizio pervade entrambi i contendenti, che oltre a deporre le armi hanno deciso di collaborare a strettissimo contatto. «Stop, polemica terminata, per noi questa travagliata vicenda si chiude qui, non vediamo l’ora di metterci all’opera per realizzare finalmente ciò che avevamo pianificato da tempo», le parole di Sergio Fontana, amministratore delegato di Casa di cura Eremo. «Stiamo parlando di un’azienda che dà lavoro a 150 persone, un patrimonio economico e occupazionale che non andava perduto, ecco perché la vicenda è finita», la sottolineatura di Maurizio Fugatti, presidente della giunta provinciale.

Dieci posti letto in più

Fra Eremo e Provincia, ufficialmente da venerdì scorso, è tornato a splendere il sereno. Merito - oltre che della persistenza e resistenza della struttura sanitaria - della decisione assunta dall’esecutivo trentino che nell’ultima seduta ha messo nero su bianco la ridistribuzione dei posti letto, accreditando alla clinica arcense altri due “codice 75”, che tradotto dal gergo medico vuol dire pazienti con gravi lesioni cerebrali. Ulteriori otto posti letto, del medesimo codice, andranno ad aggiungersi appena verrà completato l’ampliamento della struttura, previsto per la fine del 2023.

Centro di specializzazione

Eremo si prepara a potenziare ulteriormente la propria attività e diventare, così, uno fra i più importanti centri per la riabilitazione cardiologica e neurologica a livello internazionale. I due posti letto in più, così come i successivi otto, non saranno, però, a disposizione dei pazienti trentini (la Provincia, almeno per ora, vuole mantenere in tal senso la centralità di Pergine) ma rientreranno nel Sistema sanitario nazionale.

Un progetto milionario

Nell’incontro di ieri mattina, negli uffici della casa di cura, sono stati illustrati i dettagli dell’intervento di ristrutturazione e ampliamento di Eremo. Operazione che vale, finanziariamente, 19 milioni di euro. «Risorse, queste, interamente investite da Eremo, che le ha accantonate nel corso degli anni avendo sempre davanti l’idea di svilupparsi», hanno spiegato Fontana, il suo presidente Romano Verani e il consigliere di amministrazione Luis Durnwalder. Accanto a sé, Fugatti aveva il vicepresidente Mario Tonina e l’assessora alla salute Stefania Segnana. Presenti anche il sindaco di Arco Alessandro Betta, il professor Leopold Saltuari, primario della clinica di Hochzirl vicino a Innsbruck, e luminare di neurologia e della riabilitazione neurologica, e Nerio Giovanazzi, che aveva seguito la vicenda del braccio di ferro fra Eremo e Provincia quando vestiva i panni di consigliere provinciale. «Prima di Natale il Cda darà il via agli investimenti», ha spiegato il presidente Verani.

Prima fase: sopraelevazione

A gennaio partirà la prima fase dell’operazione, ovvero la sopraelevazione dell’edificio storico della casa di cura, dove verrà ricavato lo spazio per gli ambulatori. Inoltre, ci sarà una ridistribuzione dei reparti di riabilitazione cardiologica e neurologica ad altissima specializzazione. I lavori serviranno anche e soprattutto alla messa in sicurezza sotto il profilo sismico. Prevista la realizzazione di un piccolo volume che servirà ad ospitare provvisoriamente alcuni pazienti. Costo: 7 milioni. In primavera è attesa la conclusione dei lavori del garage multipiano (che prevede, in superficie, la creazione di 50 posti auto pubblici), della piazza e del nuovo accesso a Chiarano.

Seconda fase: ampliamento

In concomitanza prenderà il via anche il cantiere per l’ampliamento ad est (al posto dell’attuale piazzale) della struttura sanitaria, con la realizzazione di nuovi posti letto. Costo: 12 milioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano