Ad Arco l’albero di Natale più alto del Trentino 

L’idea per il prossimo mercatino. Assocentro vorrebbe addobbare il maestoso cedro dell’Himalaya nei giardini centrali, ma l’amministrazione attende il parere di un botanico



Arco. Sarebbe dovuto diventare l’albero di Natale più grande del Trentino. Tuttavia, proprio quando si stavano per iniziare i lavori di allestimento dell’impianto di illuminazione sul regale cedro dell’Himalaya, che svetta in mezzo ai giardini centrali della città, la giunta ha imposto lo stop. C’è bisogno di un supplemento d’indagine, visto che quello che dovrebbe essere decorato per celebrare ancor più degnamente i mercatini di Natale che animeranno il centro per tutto il periodo delle festività è considerato uno degli esemplari più preziosi del patrimonio vegetale di Arco.

Eppure ogni difficoltà sembrava appianata, ogni criticità smussata, ogni dubbio risolto. Tanto che la dirigenza di Assocentro aveva già contattato l’azienda che si sarebbe dovuta occupare dell’installazione degli impianti di illuminazione, un’operazione che si pensava di anticipare ai primi di ottobre per evitare di creare ulteriori problemi al centro in prossimità dei giorni cruciali. La richiesta di prammatica era già stata inviata a chi di dovere, per permettere di riqualificare una zona del mercatino di Natale fino ad oggi poco valorizzata, ovvero quella dei giardini: le luminarie sarebbero state collocate ad un’altezza non raggiungibile dai passanti avvolgendo il tronco dell’albero e i rami più grandi.

«L’Assocentro ha presentato domanda all’ultimo momento – spiega il sindaco Alessandro Betta – e la giunta, in cui sono emerse posizioni diverse, ha deciso di chiedere al consorzio degli operatori del centro storico ulteriori cautele, ovvero una relazione da parte di un esperto botanico in cui si certifichi che l’operazione non provocherà danno alcuno ad uno degli alberi più belli e preziosi della città. Una volta che saremo entrati in possesso di questo documento – conclude Betta confermando la volontà di concedere l’autorizzazione a patto però che non sussista alcun pericolo per la salute della pianta – ci riuniremo e prenderemo una decisione».

Inutili, evidentemente, le rassicurazioni fornite dall’azienda che avrebbe dovuto procedere ad installare le luci, secondo le quali tutte le fasi di allestimento non avrebbero comportato procedure in grado di danneggiare la pianta, tanto più che non si prevedeva nessun tipo di fissaggio meccanico ma il solo, paziente lavoro di avvolgimento dei cavi intorno a tronco e rami.

Un’operazione simile a quella che la stessa azienda svolge da nove anni in piazza a Merano senza che si sia mai registrato alcun problema. Si tratta di capire ora cosa deciderà di fare Assocentro. G.R.

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