Dro. Si lega al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma va ben oltre ad essa, la mozione presentata dalla presidente del Consiglio di Dro, Ginetta Santoni (Patt), per una toponomastica cittadina che sia rinnovata al femminile. «Il documento depositato vuole essere un contributo a ricordo di tutte le tenaci e determinate che hanno tessuto un pezzo di storia territoriale e non solo, eppure a lungo ignorate o sottovalutate» - spiega la depositaria. «Il suo obiettivo è infatti quello di spronare l’amministrazione di Dro – ma la mia speranza è che il testo possa essere d’ispirazione anche per altri consiglieri ed altre realtà comunali limitrofe, anche in un dialogo tra di esse – ad intervenire con un atto semplice ma concreto, nel riconoscere il ruolo avuto da determinate donne nel nostro passato» - continua Santoni. Un atto semplice ma concreto, che corrisponde al rinominare, attraverso appunto nomi femminili, legati a figure storiche, artistiche e culturali, alcune vie, piazze o spazi pubblici del paese. «Dro per cominciare» - ribadisce la presidente del consiglio - «ma così tutto l’Altogarda. Ad oggi infatti l’intitolazione delle strade riflette una cultura e una dimensione sociale ancora molto misogina, eppure riequilibrare la nostra storia e la nostra cultura, partendo da qui, dagli spazi urbani, deve essere l’obiettivo di ognuno di noi, per riconoscere finalmente il giusto valore ad entrambi i generi, maschile e femminile, e così combattere un problema come quello della violenza di genere». Tra le proposte, possibili nuove rappresentanti per le vie di Dro, che Santoni annovera nella sua mozione, allora, troviamo donne droate, come Donna Fior, nobile che lasciò la sua eredità ai poveri; pilastri della Resistenza trentina, come Ancilla Marighetto e Clorinda Menguzzato; ma anche figure internazionali celeberrime come Marie Curie e Rita Levi Montalcini. K.D.E.