«La maratona dà fastidio, alziamo bandiera bianca»
Lake Garda Marathon. L’associazione Garda Supersport annuncia l’addio: «Abbandoniamo con dispiacere questo sport che dal territorio, istituzioni comprese, non è apprezzato»
Torbole. «Con dispiacere, ma nessun rammarico, abbandoniamo questo sport che dal territorio (istituzioni incluse) non è apprezzato, territorio che vede con fastidio i duemila maratoneti, con famiglie al seguito, soggiornare sulle sponde del Benaco per qualche giorno, a stagione finita». A dirlo è Stefano Chelodi, presidente di Garda Supersport, l’associazione che ha lanciato il progetto di fare del lago di Garda il luogo ideale per una maratona che toccasse tutte le sue province. «L’appuntamento del 20 ottobre si avvicina a grandi passi, e per la Lake Garda Marathon quella sarà una data fatidica, un crocevia fra passato e futuro – dichiara Chelodi, ricordando come la maratona targata 2019 sia stata preparata per consentire il recupero di quella del 2018 - dopo le pesanti vicissitudini che portarono lo scorso anno alla cancellazione dell’evento, abbiamo lavorato per mesi al suo rilancio, ben consci che ripartire dopo un anno di stop è davvero difficile. Quella del prossimo 20 ottobre sarà, però, un’edizione di riapertura ma anche di chiusura, perché dopo molti anni si chiuderà la gestione di Garda Supersport. Ciò non vuol dire che la manifestazione chiuderà i battenti – aggiunge - anzi, si stanno valutando diverse opzioni che comprendono anche un cambio copernicano, ossia lo spostamento a inizio stagione per godere di più spazio nel calendario».
La maratona ha ottenuto, nel corso degli anni, prestigiosi riconoscimenti: la Medaglia d’Argento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Medaglia della Presidenza della Repubblica e il Garda d’Argento. «L’appuntamento con una classica simile in questo periodo dell’anno è diventato davvero troppo affollato – sottolinea – il 2018, peraltro, è stato disastroso: ci è stato imposto uno spostamento per le elezioni regionali del Trentino, una vera fesseria che ci ha cagionato 468 cancellazioni immediate, ad un mese dalla gara, e nella domenica successiva siamo piombati nella tempesta Vaia, che ci ha imposto per esondazione del Sarca di cancellare il tragitto della maratona, con proteste incredibili». Una decisione imposta dalle autorità di protezione civile, per tutelare la sicurezza dei runner. «A dieci minuti dalla partenza ho dovuto interrompere il count down e annunciare lo stop, con estremo dispiacere – ricorda il presidente - per entrambe le vicende ci era stata promesso aiuto economico, ma ad oggi non si è visto un centesimo; la nuova giunta ci ha dato un aiuto ma sull’evento 2019. Siamo volontari che mettono tempo e risorse (di ogni genere) al servizio della promozione del territorio e ricevono in cambio umiliazioni e offese – conclude Chelodi - dopo il 2019 credo davvero che abbiamo dato fin troppo, forse dedicarci a qualche altro sport (tennis?) avrà un esito più dignitoso». S.BASS.
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