La Domo cresce ma preoccupa la riorganizzazione

Arco. Domo Chemicals (multinazionale con stabilimento anche ad Arco) e Solvay hanno firmato un accordo per l'acquisizione da parte di Domo delle attività nelle poliammidi di Solvay in Europa. L’accord...



Arco. Domo Chemicals (multinazionale con stabilimento anche ad Arco) e Solvay hanno firmato un accordo per l'acquisizione da parte di Domo delle attività nelle poliammidi di Solvay in Europa. L’accordo include le attività relative ai tecnopolimeri in Francia e Polonia, alle fibre in Francia e a polimeri e intermedi in Francia, Spagna e Polonia e comprende anche una joint venture tra Basf e Domo in Francia per la produzione di acido adipico. L'attività include servizi che attualmente contano un organico totale di circa 1.100 persone. L'acquisizione dovrebbe avvenire entro la fine del quarto trimestre 2019 per 300 milioni di euro. Secondo l’azienda, «l'acquisizione di questa attività leader nelle poliammidi 6.6 rafforzerà notevolmente il business attuale dei tecnopolimeri a base di nylon 6 di Domo Chemicals e consentirà al gruppo di diventare un importante leader europeo. Il fatturato crescerà da 900 a 1.600 milioni di euro». L’amministratore delegato Alex Segers ha definito l'acquisizione «un enorme passo avanti. Non vediamo l'ora di offrire agli impiegati di entrambe le società grandi opportunità di crescita». Parole rassicuranti, anche se i sindacati vogliono capire se e quali implicazioni avrà l’operazione per il centinaio di lavoratori di Arco: «Queste operazioni internazionali – dice Mario Cerutti della Filctem Cgil – a livello locale possono avere conseguenze positive, ma anche negative se subentrassero ipotesi di riorganizzazione». «Nei prossimi incontri con l’azienda – gli fa eco Alan Tancredi, Uiltec Uil – ne chiederemo conto». Nel frattempo c’è da affrontare una operazione societaria di scorporo delle attività commerciali e di ricerca e sviluppo della Domo Engineering Plastic Italy spa (che confluiranno nella neocostituita Domo Engineering Plastic Europe srl) che coinvolgerà 20-22 dipendenti arcensi, che dovrebbero transitare alle medesime condizioni contrattuali: «Anche in questo caso – conclude Cerutti – chiederemo garanzie». M.CASS.















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