Hashish e cocaina in città trafficanti in manette 

Operazione “Canale 12”. Gli investigatori del Commissariato hanno sgominato una banda che riforniva Arco, Riva e Rovereto. I complimenti del sindaco Santi: «Massima attenzione»



Alto garda. Dopo cinque mesi di indagini, appostamenti, pedinamenti e controlli gli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Riva hanno smantellato una banda criminale, composta da cittadini di origine marocchina e albanese, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Traffico che coinvolgeva le piazze di Riva, Arco e anche Rovereto. Il bilancio dell’operazione “Canale 12”, coordinata dal sostituto procuratore Fabrizio De Angelis della Procura di Rovereto, ha visto l’arresto in flagranza di reato due persone, quattro custodie cautelari e quattro persone denunciate a piede libero. Gli investigatori hanno sequestrato centinaia di grammi di sostanze stupefacenti, pronte per essere immesse sul mercato del Basso Trentino, soprattutto cocaina e hashish, accertando 500 episodi di spaccio al dettaglio. L’organizzazione criminale – spiegano dal Commissariato – era riuscita ad inserirsi stabilmente nel tessuto sociale dell’Alto Garda. A struttura piramidale, il vertice era guidato da esponenti criminali marocchini che utilizzavano per lo spaccio in piazza “manovalanza” marocchina e albanese.

L’indagine, partita a maggio di quest’ anno, aveva condotto gli investigatori, dopo alcuni sequestri di sostanze stupefacenti avvenute nei confronti di diversi tossicodipendenti, a comprendere come sulle piazze di Riva, Arco e Rovereto gli spacciatori al “dettaglio” nordafricani si rifornissero attraverso una capillare organizzazione criminale, composta da connazionali già inseriti nella realtà dell’Alto Garda. I trafficanti per destare meno attenzione dei poliziotti utilizzavano le proprie abitazioni per consegnare la merce. L’acquisto della droga da dividere tra i vari “soci” avveniva quasi sempre fuori regione e quando non riuscivano, perché i controlli della polizia erano più intensi, facevano arrivare lo stupefacente direttamente dalla piazza di Trento. In più occasioni sono stati fermati ed arrestati quando rientravano alle proprie abitazioni con le famiglie, dopo essere stati a fuori provincia a comprare la “merce”. Questo stratagemmi non sono stati sufficienti ad ingannare gli investigatori che hanno pazientemente ricostruito la rete di contatti, individuando fornitori, spacciatori ed acquirenti gravitanti sulle piazze di Riva del Garda, Arco e Rovereto.

Durante le indagini gli investigatori hanno arrestato a Rovereto un componente della banda che a bordo della sua auto, in compagnia di un amico, trasportava, nascosta nella bocchetta dell’aria, 50 grammi di cocaina. Sempre a Rovereto veniva arrestato un altro sodale che, di ritorno da Genova, in compagnia della moglie ed il figlio aveva occultato in auto 200 grammi di stupefacente.

Gli agenti del Commissariato hanno eseguito quattro misure cautelari, di cui tre agli arresti domiciliari e una con l’obbligo di dimora. Si tratta di M. A. C., del 1992, residente ad Arco, E.N. M. del 1982, residente a Rovereto, T. H., del 1968, residente a Rovereto, e M. R., del 1999, residente ad Arco, e 4 perquisizioni locali.

«Il controllo del territorio e le conseguenti attività di repressione intensificate dopo il lockdown -, commenta il Dirigente del Commissariato di Riva, Salvatore Ascione -, rappresentano il punto di partenza per tutte le azioni di contrasto delle attività criminali. Le misure cautelari richieste dalla Procura di Rovereto ed eseguite dagli uomini del Commissariato, confermano, non solo l’importanza e la bontà del lavoro svolto, ma come siano strategiche le azioni attuate contro lo spaccio di stupefacenti, soprattutto per quelle sostanze di maggiore accesso per i giovani».

«Un’operazione importante - si complimenta il sindaco di Riva, Cristina Santi - conferma la massima attenzione sul territorio contro lo spaccio di droga. Colpisce in particolare l’età molto giovane della banda. Noi come amministrazione l’abbiamo subito detto: in prima linea lotta alla droga. Mi complimento con la polizia per l’operazione, un ottimo lavoro, ma conferma che l’utilizzo della droga è sempre più diffusa fra i giovani. L’attenzione deve essere massima in questo senso. E soprattutto verso i giovani».













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