Coltellata al figlio, pena confermata dalla Corte d’Appello

Dro. È stato condannato anche in secondo grado, il padre cinquantottenne di origine marocchina che nel novembre del 2017, nella sua casa di dro, al colmo di una lite aveva piantato un coltello nella...



Dro. È stato condannato anche in secondo grado, il padre cinquantottenne di origine marocchina che nel novembre del 2017, nella sua casa di dro, al colmo di una lite aveva piantato un coltello nella schiena al proprio figlio diciottenne, rincorso anche in strada.

La corte d’appello di trento, ieri, ha confermato la sentenza del tribunale di rovereto che aveva condannato l’uomo a quattro anni di reclusione per il reato di tentato omicidio aggravato e per il possesso di un coltello con lama seghettata lunga undici centimetri.

Il pronunciamento del tribunale di secondo grado di trento è arrivato nel corso del pomeriggio, mentre al mattino si è celebrata l’udienza con l’intervento del difensore, l’avvocato alessandro soini di rovereto.

I giudici della corte d’appello hanno ribadito la sentenza emessa dal tribunale di rovereto che aveva dato ragione alla tesi della procura (le indagini erano stato coordinate dal sostituto procuratore de angelis) secondo la quale la coltellata inferta dal genitore al figlio avrebbe potuto provocarne la morte. la difesa, invece, ha cercato di evidenziare la non volontà dell’uomo di uccidere il ragazzo, in base anche a una serie di riscontri tecnici che però non hanno convinto i giudici. l’avvocato soini attenderà di poter leggere le motivazioni della sentenza prima di procedere, eventualmente, con il ricorso all’ultimo grado di giudizio, in cassazione.

Il cinquantottenne residente a dro ha già scontato un periodo di custodia cautelare, dal novembre del 2017 al giugno del 2018.

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