È morto Mauro Vecchietti,  avvocato ed ex vicesindaco 

Il lutto. La comunità di Arco piange la scomparsa del cinquantottenne, amministratore  nella giunta Morandi. L’amico Bruno Calzà: «Se ne va uno degli ultimi pensieri liberi della Busa»


Gianluca Marcolini


Arco. Non smette di piangere la comunità di Arco, colpita da un altro grave lutto dopo essere stata costretta a dire addio, negli ultimi mesi, prima ad Albino Marchi e poi a Bepi Filippi. È scomparso ieri, all’età di cinquantotto anni, Mauro Vecchietti, di professione avvocato, ex amministratore comunale ad Arco. Un male che non fa sconti lo ha strappato all’affetto principalmente dei suoi cari, ma anche di amici e colleghi di lavoro, degli ex compagni della politica e dell’impegno civile.

Vecchietti aveva iniziato il proprio percorso politico, da giovane militante, nel Partito socialista che ad Arco, all’epoca, vedeva quali punti di riferimento proprio Albino Marchi e Bepi Filippi. Ecco, la crudeltà di un destino spietato che lo accomuna, purtroppo, anche a quello di un altro ex amministratore prematuramente scomparso, Roberto Bresciani. Classe 1961 entrambi, due arcensi che si sono spesi per la collettività.

Nella prima metà degli anni Novanta, Mauro Vecchietti aveva svolto l’incarico di vicesindaco nella giunta di Ruggero Morandi. Assessore con delega all’urbanistica, aveva avviato la prima stesura del Prg arrivando fino alla prima adozione, poi ripresa e rivista dalla successiva giunta del sindaco Mantovani. Alla conclusione della consiliatura, nel 1995, aveva preferito dedicarsi con tutte le proprie forze alla carriera professionale avviando e consolidando il proprio studio legale. Molti gli incarichi di prestigio assunti durante la sua attività di avvocato, fra questi la difesa del Comune di Riva in diverse controversie. Nel 2005 il ritorno alla politica attiva, convinto dagli amici di sempre, Enrico Leoni e Bruno “Piuma” Calzà, a prendere parte alla formazione della lista di Alleanza Democratica per Arco (Ada) in appoggio al candidato sindaco Gianni Caproni, poi sconfitto da Renato Veronesi. A quel tavolo, durante le varie trattative, c’era anche Roberto Bresciani.

Negli ultimi anni, oltre al lavoro che gli dava sempre grandi soddisfazioni, e alla cura della sua casa di Bolognano, amava da nonno dedicare il proprio tempo alla sua nipotina.

«È una grave perdita, perché se ne va uno degli ultimi liberi pensieri della Busa, un uomo di spessore, dalla grande dialettica e che rifiutava la logica del compromesso», racconta, commosso, Bruno Calzà. «Lo avevo visto qualche tempo fa, non riesco ancora a credere che non ci sia più», conclude con la voce colma di tristezza.

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