La parabola dell'iPhone: nella vita bisogna stare dove c'è campo

Comunque la pensiate, il messaggio è chiaro: la vita è come un telefono cellulare, bisogna stare "dove c'è campo". Così Papa Francesco ha parlato ai giovani spiegando che dove non c'è Gesù non c'è campo. Un messaggio contro le vite vuote, sprecate, racchiuse su sé stesse, inutili come un cellulare quando non c'è campo. Vale per tutti, non solo per i cattolici. Più chiaro di così. ...

Altro che al mare, oggi vado a votare. Ecco perché

Oggi andrò a votare. Anche questa volta. Non l'avrei mai fatto qualche anno fa, quando ancora ero convinto, al di sopra di ogni dubbio, che la politica (e i politici) fossero la via per affrontare i grandi temi: che bisogno c'è di un referendum? Ora non ne sono più sicuro. Ho conosciuto da vicino una classe politica dove ci sono consiglieri della maggioranza pronti a "vendere" ai giornalisti un altro collega pur di non finire (loro!) sui giornali; ...


Ops, un ciclista in galleria. Ecco cosa fare se dovesse capitare a te

La foto pubblicata sul gruppo Fb "Sei di Trento se..." In questa terra che ama le biciclette, con 400 chilometri di piste ciclabili, non c’è ancora un modo facile e sicuro per chi da Trento vuole pedalare verso la Valsugana o la Valle dei Laghi. L’ultimo ciclista che l’altro giorno ha provato a infilarsi nelle gallerie del Bus de Vela stava viaggiando verso Trento ed è stato coperto di insulti dagli automobilisti. Era in discesa, probabilmente vicino ...

Come sopravvivere alla chiusura dei negozi

Resta un mistero la folla di clienti che alle tre del pomeriggio si aggirava tra le corsie di un supermercato cittadino, rimasto aperto il giorno di Pasquetta. Resta un mistero anche il volto disorientato (quasi addolorato) di altri clienti che si sono presentati più o meno alla stessa ora di fronte a un altro grande supermercato, rimasto invece chiuso. Se tanta gente in un giorno di festa preferisce fare la spesa piuttosto che andare a spasso non ...


La telecamera è morta, lunga vita al telefono

La telecamera è morta, viva il telefono. Almeno per la comunicazione via internet. Ci eravamo già abituati a gestire interamente con lo smartphone i processi di ripresa, montaggio e pubblicazione quando ecco che arriva Facebook Live a spostare i confini un passo più in là: il telefono è tutto. Tutte le storie che vogliamo in 150 grammi. In diretta. Ma il telefono - da solo - non basta. Ecco il kit indispensabile per i giornalisti che vogliono raccontare ...

Cento chilometri per nascere in montagna. Ecco perché

Per dare un personale contributo al dibattito sui punti nascita ho chiamato mio padre, per farmi spiegare (finalmente!) come andò che quel 9 giugno di 44 anni fa venni al mondo in un ospedale di montagna. Sulla mia carta d'identità è scritto a chiare lettere: nato a Agordo (Belluno). Idem su quella di mio fratello. Così tutti pensano che siamo nati in montagna e solo successivamente la nostra famiglia si sia trasferita in città, in quei lontani anni ...

Quando sognavamo di essere campioni sulla pista sotto casa

Avevamo la pista da sci sotto casa, in quegli anni in cui la neve scendeva abbondante anche nei paesi di media montagna. In pratica era un prato, ma più che sufficiente per sognare. Nel nostro garage c’erano un paio di sci Spalding Persenico Formidable, lunghi 2 metri e 20, di colore giallo fosforescente. Ma in attesa di diventare grandi, in quegli anni Settanta in cui le gare di sci venivano trasmesse il sabato mattina alla televisione, utilizzavamo ...


Un autunno spettacolare, perfino l'uomo migratore ha ritardato la partenza

In questo autunno spettacolare perfino l'uomo migratore, che poi sarebbe mio fratello, ha rimandato la partenza. Dopo tanti anni ci eravamo ormai abituati al rito autunnale dei saluti: pranzo in famiglia, considerazioni nostalgiche su come passa in fretta il tempo, quindi una pacca sulla spalle e via, ci rivediamo in primavera. Ma quest’anno mio fratello, cioè lo zio Nicola, da me soprannominato l’uomo migratore, lavoratore stagionale che insegue ...

Noi, generazione della carne: tirati su a bistecche

Terrorizzati dai medici e condannati dagli animalisti: siamo noi, tirati su a bistecche, la generazione della carne. I nostri genitori ne hanno mangiata poca (almeno così amano raccontare) perché costava troppo; i nostri figli tornano da scuola e pontificano che non la vogliono, almeno una volta alla settimana, come succede in mensa, perché per ogni fetta di manzo servono non so quanti ettari di pianura Padana. E in mezzo ci siamo noi, torturati ...


Il futuro? Più sorprendente di come l'avevamo immaginato

E dunque eccoci nel futuro: non abbiamo le macchine volanti, ma in compenso un biglietto aereo può costare meno di un pieno di benzina. E con un telefonino in mano possiamo esplorare il mondo muovendo solo un dito sullo schermo. Una realtà - quest’ultima - che ha superato anche la fantasia degli sceneggiatori di Ritorno al futuro II che -sul finire degli anni Ottanta- provarono a immaginare come sarebbe stata la vita nell’avveniristico 21 ottobre ...