Da Pe primo ok a nuovo mercato CO2 e carbon tax a frontiere



Target di riduzione delle emissioni più ambiziosi per industria ed energia, prezzo Ue della CO2 esteso solo ai trasporti su gomma e agli edifici commerciali, con l'esclusione dei carburanti per privati e del riscaldamento domestico, abolizione delle quote gratuite e carbon tax alle frontiere in vigore dal 2030, cinque anni prima di quanto proposto dalla Commissione europea. Sono alcune delle modifiche adottate dalla commissione Ambiente dell'Europarlamento al pacchetto clima del Green Deal, varato nel luglio 2021 dalla Commissione europea. I voti finali sono attesi in serata. I target più ambiziosi e gli emendamenti sul prelievo alle frontiere sono stati approvati con una maggioranza molto stretta (5 e 4 voti) e potrebbero essere modificati in Plenaria. Per il primo aspetto, la commissione Ambiente ha aumentato il target di riduzione delle emissioni dal 61% entro il 2030 rispetto al 2005 (proposta Commissione) al 67-68%, conseguenza di uno sforzo di riduzione "drasticamente inasprito per il 2024", ha spiegato il relatore del provvedimento Peter Liese (Ppe, Germania). "Penso che questo sia sbagliato", ha aggiunto, annunciando che il Ppe presenterà emendamenti per il voto in plenaria, previsto per l'8 e 9 giugno. "Inoltre - ha proseguito Liese - non credo sia giustificabile l'introduzione anticipata del meccanismo di adeguamento delle frontiere e l'eliminazione dei permessi CO2 gratuiti cinque anni prima di quanto proposto dalla Commissione e sono sicuro che un'altra maggioranza emergerà nella sessione plenaria".









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