Allo studio naso chimico per 'fiutare' inquinanti



BARI - Un naso chimico per "fiutare" gli inquinanti ambientali: è l'obiettivo del progetto Initio - Innovative chemical sensors for enantioselective detection of chiral pollutants -, finanziato per quasi tre milioni di euro nell'ambito del programma europeo Horizon2020 e al quale partecipano anche i ricercatori del gruppo di Chimica Fisica dell'Università del Salento. Del partenariato di progetto fanno parte l'Università di Roma Tor Vergata (capofila, coordinatore di progetto il professor Roberto Paolesse), il Trinity College di Dublino, l'Università di Jyväskylä (Finlandia), l'Istituto di Chimica e Biologia delle membrane e nano-oggetti dell'Università di Bordeaux (Francia) e la Tallinn University of Technology (Estonia). Sono coinvolte anche due imprese private: Interspectrum OU (Estonia) ed Eurochem Italia Srl.    "Assieme ai colleghi europei progetteremo recettori di nuova generazione, in grado di segnalare la presenza di specifici pesticidi e altri inquinanti", dice il professor Ludovico Valli, ordinario di Chimica Fisica, a guida del gruppo di ricerca UniSalento di cui fanno parte anche Simona Bettini, Gabriele Giancane e Livia Giotta. "Questi recettori - aggiunge - saranno successivamente integrati in nano-dispositivi intelligenti, che potranno essere utilizzati direttamente sul campo. Noi a UniSalento ci occuperemo, in particolare, di immobilizzare i recettori sul dispositivo, una parte molto delicata della ricerca".    Il progetto mira a sviluppare, appunto, "nasi chimici" di nuova generazione con lo scopo di rilevare gli inquinanti "chirali" di origine farmaceutica e agrochimica. Si tratta di sostanze che esistono in due forme non sovrapponibili: questa peculiarità molecolare, nota come enantiomeria, spiegano i ricercatori, influisce non solo sul loro impatto ambientale - i due enantiomeri possono degradarsi in tempi molto diversi -, ma anche sulla loro tossicità. La sfida è dunque riuscire a identificare e rimuovere l'una o l'altra forma. Il progetto vuole così contribuire al monitoraggio e alla salvaguardia ambientale.









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