Lupo inseguito dalla motoslitta, l'esperto bacchetta gli autori: "il disturbo è reato"

La motoslitta sale trainando un carrello carico di persone e provviste lungo la strada della valle Duron, una laterale della valle di Fassa. All’improvviso compare un lupo e i passeggeri della motoslitta (più d’uno) tirano fuori i telefonini cellulari per filmare, con l’animale che - spaventato - comincia a correre in salita. L’autista della motoslitta prosegue la corsa, mentre i compagni di viaggio urlano, ululano e lo incitano ad aumentare la velocità per non perdere le inquadrature migliori. Il video è diventato virale sui social e non mancano le critiche. "Le norme parlano chiaro - spiega Marco Galaverni, naturalista, responsabile specie habitat per il Wwf Italia - non solo l’abbattimento o la cattura sono vietate, ma anche il semplice disturbo". Ma che fare nel caso di incontri ravvicinati, magari in paese, dove il lupo (in valle di Fassa) viene ormai avvistato di frequente? "La prima regola è quella di rimanere a distanza e quindi allontanarsi. Correre è sconsigliato, se qualcuno si sente a disagio può provocare rumore (anche battendo le mani) per provocare la fuga del lupo. I proprietari di cani (come prevede la legge) devono tenerli al guinzaglio. Normalmente il lupo si allontana, se invece ci segue si tratta di un comportamento anomalo (magari derivano da esperienze precedenti) che deve essere segnalato alle autorità".



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La prorettrice Poggio: "Gli uomini prendano le distanze dalla mascolinità tossica. La violenza è frutto di una cultura patriarcale"

"E' importante che gli uomini si mobilitino perché devono imparare a fare i conti con queste situazioni, riconoscendo e prendendo le distanze da modelli di mascolinità tossica che la società continua a veicolare. La violenza è prima di tutto un fenomeno culturale, è spesso un atto che si colloca in una cultura patriarcale caratterizzata da rapporti di forza squilibrati e da diseguaglianze tra uomini e donne trasversali, dal mondo del lavoro alla politica allo sport". Lo ha detto la prorettrice dell'Università di Trento Barbara Poggio durante la manifestazione che si è svolta oggi (13 gennaio) in piazza Pasi a Trento "Uomini contro la violenza di genere". IL VIDEO (D.Panato)









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