Mappa dei siti culturali in Barbagia



NUORO - La Barbagia si racconta attraverso la "Mappa dei luoghi della cultura": 19 musei e siti archeologici a Nuoro e provincia visitabili fino al 30 settembre con un sistema di bigliettazione condiviso e a prezzi scontati.    Dal museo Man di Nuoro a quello Archeologico, all'Istituto etnografico regionale (Isre), alla casa Museo di Grazia Deledda, passando per le aree archeologiche di Tiscali e il villaggio Nuraghe Mannu fino al museo Nivola a Orani e a quello delle Maschere Mediterranee di Mamoiada: il Nuorese mette in vetrina i suoi gioielli in una mappa che si può trovare negli Info point, negli alberghi, nei porti e aeroporti della Sardegna. Chi visita un museo può scegliere di raggiungere tutti gli altri con uno sconto sul prezzo.    "Come distretto culturale del Nuorese - ha detto il presidente del Distretto Culturale e della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò - abbiamo messo in piedi un sistema di sinergie per permettere ai turisti che visitano la Sardegna di avere un'offerta nuova e diversa e per consentire a questo territorio, ricco di cultura, di fare economia".    Crede moltissimo nel progetto, "che apre nuove prospettive al turismo in Sardegna", l'assessora regionale al Turismo Barbara Argiolas: "L'avvio del processo di messa in rete dei musei è solo l'inizio di un progetto che nasce nell'ottica di valorizzare un territorio ricco di cultura e di siti da visitare e di dare un'offerta importante al turismo culturale.    Un'attività che ci consente di allungare la stagione estiva e lavorare senza contrapposizioni tra costa e interno dell'isola, con interconnessioni tra il settore culturale, quello agroalimentare, escursionistico, recettivo e ambientale.    Vogliamo così tracciare un futuro per i prossimi quattro anni in un'area del Mediterraneo che si sta rinnovando, pensiamo per esempio alla Grecia e all'Egitto". E il presidente dell'Isre Giuseppe Pirisi ha rimarcato lo studio portato avanti dall'istituto sui cibi identitari: "L'auspicio è di abbinare al più presto al turismo culturale i nostri cibi identitari con la messe in rete dei ristoranti di tutto il territorio che propongano i piatti tipici dei loro paesi".(ANSA).   









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