Bologna mostra Padiglione Esprit Nouveau



BOLOGNA - Ripercorrere la storia della costruzione dell'edificio, una replica fedele in ogni dettaglio del prototipo di unità abitativa che l'architetto Le Corbusier propose a Parigi nel 1925 in occasione dell'Exposition des Arts Decoratifs ed Industriels Modernes, poi demolito a conclusione dell'evento. E' la possibilità che offre allo spettatore la mostra 'Phoenix. Il Padiglione de l'Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro', in programma dal 24 novembre al 6 gennaio a Bologna, negli spazi del Padiglione in piazza della Costituzione, nel parco di fronte all'area fieristica, ad un anno dalla riapertura al pubblico dopo l'intervento di restauro finanziato dalla Regione e dal Comune.    L'esposizione è allestita su progetto dell'architetto Jacopo Gresleri e curata da Maria Beatrice Bettazzi e Paolo Lipparini, con l'alta consulenza dell'architetto Giuliano Gresleri: fu lui insieme al fratello Glauco, a José Oubrerie e Giorgio Trebbi, a volere nel Fiera District di Kenzo Tange, allora 'palestra' dell'architettura moderna in città accanto alla Galleria d'Arte Moderna di Leone Pancaldi, la ricostruzione del padiglione, inaugurato il 6 ottobre 1977 in occasione della partecipazione della Francia al Saie, il Salone internazionale dell'edilizia.    Nel Padiglione sono esposti progetti, disegni, immagini e testimonianze che documentano la realizzazione dell'opera, mettendo in luce il processo di ricerca alla base della ricostruzione e della scelta di tutti i dettagli - infissi, porte, pavimenti e colori - ai quali Le Corbusier dedicava particolare attenzione, in una visione di spazio cromatico e funzionale in costante rapporto tra interno ed esterno. Visibili anche filmati originali del '77 in cui protagonisti dell'architettura dialogano sulle specificità del Padiglione, primo edificio nella storia dell'architettura ad introdurre un grande elemento vegetale nella costruzione, e sull'importanza della sua ricostruzione.    Il progetto espositivo si propone come un'occasione per riflettere sulle procedure di restauro di un edificio moderno, costruito con l'intento di mostrare se stesso come singola unità abitativa con il proprio contenuto di arredi e opere d'arte, dotato di una sala per l'esposizione del proprio materiale di documentazione con un diorama in cui è rappresentata la prospettiva della 'Città di tre milioni di abitanti' e del 'Plan Voisin per Parigi' di Le Corbusier, riportato per questa occasione al suo stato originario. (ANSA).   









Scuola & Ricerca



In primo piano