Augias alla scoperta di 'Città segrete'



ROMA - Quali segreti custodiva Mata Hari? Perché i terroristi hanno colpito al cuore Parigi? Cosa si nasconde nelle interminabili catacombe della città? E perché Amedeo Modigliani è venuto qui alla ricerca della sua ispirazione? Parigi, la Ville Lumière, la capitale delle grandi rivoluzioni, dove si è fatta la storia e la storia dell'arte, è un centro di potere, di grandi idee e altrettanti sogni, capace di cambiare per sempre la vita di chi ci arriva. Cominciano da Parigi le tre serate evento 'Città segrete', condotte da Corrado Augias da sabato 8 dicembre in prima serata su Rai3, alla scoperta di piazze, monumenti, opere d'arte, palazzi, misteri di tre grandi capitali europee: dopo Parigi, sarà la volta di Londra e Roma. Il racconto si snoderà attraverso le biografie (oltre 10 a puntata) di personaggi celebri legati nelle diverse epoche storiche a quei luoghi e ricostruite storicamente attraverso vere e proprie docu-fiction, sia internazionali sia di produzione Rai. Nella prima puntata Augias accompagnerà il pubblico per le strade, i passages e i monumenti di Parigi alla scoperta delle storie e dei segreti che raccontano. Dalla rivoluzione francese alla belle epoque, passando per gli impressionisti, fino all'amore tragico tra Maria Callas e Aristotele Onassis. Un viaggio dentro i misteri della città, dagli intrighi del potere nascosti nelle sue viscere alla vite maledette dalla miseria e benedette dall'arte dei grandi pittori.     A Londra (il 15 dicembre) si viaggerà da Hampton Court con la storia di Anna Bolena e della corona inglese, fino al Cabinet War Rooms di Churchill, per arrivare al Ponte dei Frati Neri col giallo del caso Calvi. Per Roma infine (il 22 dicembre), si passerà dalla Porta San Sebastiano con la misteriosa fine di Ettore Muti, al monumento di Campo de' Fiori e la condanna di Giordano Bruno; da Castel Sant'Angelo con la decapitazione di Beatrice Cenci al quartiere Pinciano con il delitto Casati Stampa. Fino a giungere alle periferie romane celebrate da Pasolini.   









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