Vacanze a tavola. Coldiretti, 5056 bandiere del gusto 2018



ROMA - Dal mecoulen, l'antenato del panettone che le donne preparavano per Natale nelle valli della Valdaosta; alla fagiolina del Trasimeno, vanto dell'Umbria di origine etrusca; al brigidino di Lamporecchio, biscotto nato per errore dalle monache in un monastero nel pistoiese. Sono oltre 5056 quest'anno le specialità della tradizione ad aver conquistato la Bandiera del gusto Made in Italy a tavola 2018, la classifica dei primati enogastronomici nelle località turistiche di questa estate. A presentarla è la Coldiretti, che propone un viaggio lungo tutto il Paese dal Nord al Sud, alla scoperta delle bandiere assegnate a prodotti censiti dalle Regioni e ottenuti secondo regole tradizionali per almeno 25 anni. Sul podio regionale al primo posto, per numero di bandiere, c'è la Campania che ha mantenuto 515 prodotti tradizionali, seguita dalla Toscana salita a 461 e dal Lazio stabile con 409. Quanto ai prodotti, quest'anno in classifica ci sono 1.525 tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.428 verdure fresche e lavorate, 792 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati, 496 formaggi, 253 prodotti della gastronomia, 176 prodotti di origine animale, 150 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei.  "E' il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere le tradizioni alimentari - ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo - un bene comune per la collettività e un patrimonio culturale che l'Italia può offrire al mondo". Regione che vai bandiere che trovi. E' piemontese il fagiolo di Saluggia, il piccolo legume usato nei piatti vercellesi come la Panissa, un tipo di risotto simbolo della gastronomia locale. E' Friuli Venezia Giulia, invece, la Rosa di Gorizia, una varietà di radicchio dal sapore leggermente amarognolo e croccante al palato. In Liguria non si possono non assaggiare le piccole e saporite olive taggiasche, mentre in Emilia Romagna in classifica c'è la saba lo sciroppo d'uva ottenuto dal mosto. In Abruzzo, tra i prodotti riconosciuti, c'è il pecorino di Farindola, mentre in Lucania vale la pena trovare il pomodoro secco ciettaicale di Tolve, amico dell'ambiente perchè ha bisogno di pochissima acqua per crescere. Al Centro tra i simboli della tradizione si sono il laziale fagiolo del Purgatorio di Gradoli e il rinomato vino di visciole delle Marche. E' invece campano il condimento passepartout per eccellenza, la colatura di alici di Cetara discendente del Garum usato dagli antichi romani, mentre è calabrese il finocchietto selvatico, ottima base per un liquore particolarmente digestivo. Per chi va in Sicilia occorre andare alla scoperta della manna estratta dalla corteccia di alcune specie di frassini, mentre per chi va in Sardegna ecco il 'sa pompia', frutto endemico simile al limone che cresce solo nella zona della Baronia.









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