Settaurense irresistibile: alla Virtus Trento ne fa 3 

Girone A. La formazione di Storo domina l’incontro, costruisce almeno altre 4 palle gol  e centra la sesta vittoria che la mantiene così a pieni punti in vetta alla classifica del girone


Aldo Pasquazzo


Storo. La Settaurense va in gol tre volte, manca almeno altre quattro occasioni di cui tre con Riccardo Beltrami e supera quindi senza problemi di sorta la Virtus Trento. Grazie a questo successo, il sesto stagionale su sie gare disputate, la formazione di Giovanelli viaggia a punteggio pieno pur tallonata dai “cugini” della Condinese che proprio non mollano e che ieri al Bettega hanno travolto il Sopramonte.

A Storo i rionali trentini di opportunità ne hanno avute due (25'pt e 45’st) prima con Campoli e poi con Conte, ma in entrambe le volte a fare la differenza è stato Piero Giacomelli che ambedue le volte ha smanacciato oltre la traversa gli insidiosi palloni. Il portiere di Idro si conferma di volta in volta di categoria nettamente superiore. Non è stato da meno anche il collega Emilio Leonardi che sulle palle alte si è confermato sicuro e insuperabile tanto che sulle tre segnature storesi non ha alcuna responsabilità ed anzi, con le sue ripetute prodezze, ha evitato alla sua squadra di rientrare in città con un punteggio ben più ingombrante. Poi l'espulsione da parte del direttore di gara Taiti di Pinzolo nei confronti di Riccardo Gualteroni ha finito per indebolire ulteriormente una retroguardia ospite.

Ma a segnare in positivo la prestazione di ieri in casa storese è stato l'intero reparto avanzato con l'aggiunta di Rosa, Pizzini, Matrorilli, Cortella e De Zuani che nei rispettivi reparti sanno gestire al meglio ogni palla.

Al Grilli è particolarmente piaciuto anche Serigne Ndaw che, al di la del gol, in settimana aveva fatto il “broncio” ma ieri tanto alla fine il senegalese si è meritato di partire titolare dal primo minuto.

«Alla vigilia ci siamo parlati e confrontati con il mister e ogni incomprensione è stata superata», sono le parole del numero 9.

La capolista, pur palesando qualche amnesia a centrocampo, doveva stavolta rinunciare ad alcuni suoi solisti e senatori tra cui Andreoli, il neo arrivato Matteo Donati, uno dei due Scalvini e Rubin Hoxha.

«Assenze rilevanti che pesano soprattutto per quanto concerne la cabina di regia», ammette Marco Zontini presidente onorario ma anche giocatore, pure stavolta schierato nella mischia, a partita in corso.

Scartabellando cronometro e taccuino, da segnalare quattro affondi di Beltrami (15',20', 30' e 4' della ripresa) e un ripetuto “via vai” di Davide Corradi che pure lui fa parte della “colonia pallonara” bresciana nonché un approccio targato Dario Giovanelli che su un traversone a misura del senegalese ha mancato la quarta segnatura il cui gol serviva solo ad infierire sul risultato quando invece non cera motivo di esercitarlo di fronte ad una formazione (in via di ristrutturazione) che può migliorare e crescere anche dal punto di vista di morale e classifica.













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