Mondiali

Primo storico oro per il nuoto sincro azzurro

Il duo misto Flamini-Minisini strappa applausi con una routine dedicata al dramma dei migranti



BUDAPEST (UNGHERIA). La prima medaglia d’oro dell’Italia ai Mondiali di Budapest è del nuoto sincronizzato. Manila Flamini e Giorgio Minisini, entrambi romani e poliziotti, vincono la routine tecnica del duo misto con 90.2979 punti, davanti alla coppia della Russia, argento con 90.2639, e agli Usa, bronzo con 87.6682. L’esercizio di Manila e Giorgio propone un tema di grande attualità come A scream from Lampedusa – curato da Michele Braga con la coreografia di Anastasija Ermakova – che fotografa il dramma, l'amore e la speranza di tante famiglie che ogni giorno fuggono dall’odio della guerra, dalla piaga della fame e dalla persecuzione politica e religiosa. Si tratta della prima storica medaglia d’oro del sincro italiano ai Mondiali. È stato proprio il grande impatto emotivo e l’interpretazione dei protagonisti a fare la differenza in una gara che ha visto in acqua due coppie tecnicamente pari, come gli azzurri e i russi Mikhaela Kalancha e Alexandr Maltsev. I due azzurri non sbagliano, fanno molto meglio del preliminare (88.2492) e fissano il loro punteggio record.

«È il coronamento di un sogno – commenta emozionata Patrizia Giallombardo, ct della Nazionale – e il frutto del grande lavoro di tutto lo staff. L’armonia tra i due ha fatto la differenza, sono diventati un corpo unico. Ha vinto la coppia, Giorgio è formidabile, ma lasciatemi ringraziare pubblicamente Manila per la forza e l'impegno che ha messo».

«Da piccolo sognavo di partecipare ai Mondiali, poi di vincerli – dice il 21enne Minisini – Ho sempre avuto grandi ambizioni e il mio carattere mi ha aiutato ad arrivare fin qui. La finale l’abbiamo vinta noi, ma questa è la medaglia dell’Italia». «Tutti sul podio a cantare l’inno con noi – è il desiderio della Flamini – Sono contenta e ringrazio la Giallombardo per ciò che ha detto e ha fatto per me e per noi in questi anni. Ci ho creduto dall’inizio e in ogni allenamento ho dato il massimo. Sono testarda e quando una cosa mi sta a cuore lotto fino alla fine per ottenerla. Con Giorgio abbiamo fatto un lavoro straordinario su questo esercizio e vedere che è piaciuto a tutti, giudici e grande pubblico, ci ripaga della fatica, del sudore, delle ore di allenamento».













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