Pinot: «Un onore vincere dopo una dura battaglia» 

Il francese rende onore agli avversari: «Pozzovivo e Lopez hanno tentato di sfilarmi la maglia fino all’ultimo». La gioia di Padun e la brutta giornata di Conci



INNSBRUCK (AUSTRIA). Per Padun la prima volta tra i professionisti, per Pinot la prima al Tour of the Alps. Due successi dal differente peso specifico, ma entrambi importanti per i grandi protagonisti dell’ultima giornata di gara.

Dopo aver mancato di poco il bersaglio grosso nel 2017, Pinot è riuscito a mettere in bacheca il trofeo del vincitore. «Sono stati cinque giorni di grande battaglia – ha dichiarato il francese – Nessuno si è risparmiato e, anche per questo, è per me un onore essere riuscito a inserire il mio nome nell’albo d’oro di questa corsa. Si tratta della mia prima vittoria dell’anno, conquistata in una corsa a tappe, alla vigilia del Giro d’Italia e con tanti forti scalatori al via. Pozzovivo e Lopez hanno dimostrato tutto il proprio valore e hanno provato a sfilarmi la maglia fino alla fine».

Più giovane ed effervescente la gioia di Mark Padun, letteralmente al settimo cielo per la conquista della sua prima affermazione tra i professionisti, alla terza corsa in assoluto nel ciclismo che conta. «È stata una corsa pazzesca e un successo meraviglioso, sono davvero contentissimo – ha spiegato il vincitore dell’ultima frazione – Conquistare la prima vittoria tra i professionisti in una manifestazione come il Tour of the Alps, davanti a tanti campioni, è il massimo che potessi chiedere. Sinceramente non mi aspettavo che sarebbe arrivata così presto, ma mi sentivo bene e sapevo di poterci provare. Visto lo sviluppo della tappa, sono riuscito a risparmiare un po’ la gamba e devo ringraziare la squadra che mi ha permesso di non spremermi troppo. Ho sfruttato l’occasione e sono doppiamente contento: so di essere giovane, di avere ancora molto da imparare ed è quello che voglio fare. Oggi (ieri, ndr) sono riuscito a stare con i migliori: in futuro vorrei essere uno dei migliori».

Giornata difficile, invece, per il 21enne perginese Nicola Conci, che ha disputato il Tour of the Alps come capitano della giovane Nazionale italiana schierata dal c.t. Davide Cassani, ieri presente a Innsbruck. Al termine della tappa, tra l’altro, gli azzurri sono andati a provare The Hell, la salita all'inferno che è il punto più duro del campionato mondiale di Innsbruck.

«Non stavo proprio bene e lo ho notato già dalle prime salite – spiega Conci, che giovedì a Lienz è andato all’attacco e ha poi conquistato un ottimo ottavo posto – Non ho dormito bene e probabilmente le fatiche dei giorni precedenti non hanno aiutato. Sono riuscito a rimanere agganciato ai primi sulla prima delle tre scalate all’Olympia Climb, ma già al secondo passaggio mi sono staccato. Nel complesso sono comunque contento del mio Tour of the Alps, che ha rappresentato un bel blocco di lavoro in vista delle prossime corse».

Conci tornerà in sella al Giro di Romandia, da martedì 24 a domenica 29 aprile, per poi prendere il via al Gp di Francoforte il primo maggio e volare dunque oltre Oceano per il Tour of California. (l.f.)

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