TILBURG. A fine gara Nadia Battocletti è felice e anche un po' emozionata. Tra un colpo di tosse e l'altro, fastidio di cui soffre in questi ultimi giorni ma che evidentemente non ha frenato la sua azione, Nadia racconta la sua gara: “Non lo so nemmeno io come ho fatto a vincere, davvero. Il primo giro eravamo in tantissime e vicinissime; nel secondo ho cominciato a mettermi davanti, sapevo di dover fare la selezione e ho aumentato mano a mano e ho visto che le atlete diminuivano. Alla fine della tornata mi sono resa conto che mancava un chilometro, mi sono guardata attorno ed ero ancora assieme a un sacco di gente. Alla fine del tratto nel bosco mi ha superato Laau, l'atleta olandese che è arrivata quarta, mancavano 300 metri, sentivo di averne di più e ho dato tutto. Questo è un sogno non me l'aspettavo, non mi aspettavo di stare davanti per due giri perché la partenza è stata molto veloce e non pensavo di fare una gara come volevo io. Fortunatamente mi sono sciolta nella seconda parte. Dedico la vittoria ai miei genitori che mi sono sempre stati vicini e mi hanno supportato”.

Non nasconde la delusione Yeman Crippa: “E' stata una corsa molto sofferta – commenta a fine gara - non pensavo così. Sono venuto per prendere una medaglia, non lo nego, purtroppo è stata più dura del previsto: perdevo molto nelle curve e non riuscivo a correre nei rettilinei prima e dopo la partenza dove c'era acqua e sabbia, così cercavo di recuperare nelle parti restanti sugli altri. I miei avversari sono stati bravi, hanno preso un po' di metri di vantaggio e a me non è rimasto che fare la volata per il sesto posto ed è arrivato il bronzo di squadra. Sono contento per la squadra ma per me è poco. Si vede che ancora non sono pronto, oggi ho imparato e la lezione mi servirà per volare basso, imparare a essere umile e che nulla è facile. ”. (pa.t.)