il personaggio

La sua ditta fallisce e lui decide di aprire una palestra di boxe

Andrea Tait, trentino di 27 anni e pugile tra i dilettanti: «Partiti a Mezzocorona lo scorso ottobre, un vero successo»


di Paolo Tagliente


TRENTO. «Non c'è nulla di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra». Una frase di Mohamed Alì, una delle tante perle di saggezza che “The Greatest”, il più grande pugile di tuttii tempi, ha regalato al mondo nei suoi 74 anni di vita. Una perla che il trentino Andrea Tait, trentino di 27 anni, pugile dilettante ad alto livello con ben 45 incontri alle spalle, ha preso allalettera. Nonmolto tempo fa, infatti, la ditta per cui Andrea aveva lavorato per sette anni come magazziniere è fallita, lasciandolo senza lavoro. Un momento difficile, insomma, a cui si erano aggiunti – perché i guai non vengono mai soli – altri problemi personali, che aveva messo alla prova i giovane peso medio trentino. E così, Tait ha deciso di fare quel passo a cui aveva sempre pensato, ma che forse non aveva avuto il coraggio di fare: aprire una propria palestra di pugilato. Lo ha fatto lo scorso ottobre, a Mezzocorona, con risultati che sono andati oltre ogni sua più rosea previsione. «È stato incredibile – spiega Andrea – perché sono arrivate subito molte iscrizioni e ora sono una cinquantina le persone che frequentano la struttura, che si chiama Accademia Pugilistica Trentina. Persone di ogni età ed estrazione sociale che vengono ad allenarsi quotidianamente. La mia è la seconda palestra della provincia dopo quella di Giuseppe Pavan, a Rovereto, con cui sono cresciuto anch'io arrivando alle competizioni e, di fatto, al quale devo tutto.

Soddisfazioni, ma anche grande impegno e nuove responsabilità per un ragazzo di soli 27 anni.

«Vero. Non ho fatto tutto da solo, intendiamoci. Il sostegno della mia famiglia è stata fondamentale e mio padre Silvano è il presidente della società a cui fa capo la palestra. Un grande aiuto è arrivato anche dal MT Sporting Club, che ha trovato i locali perlamia palestra. Al mio fianco inoltre, ci sono Egidio Laratta, ex puglie della Nazionale e gloria della boxe italiana, la cui grande esperienza ha davvero un valore inestimabile, e Fabjan Thika, giovane pugile prossimo al professionismo. Degli aspetti burocratici legati alla gestione della struttura e all’attività degli iscritti, invece, si occupa la mia ragazza,Regina Torres. Accanto ame, insomma, che pur passo l’intera giornatain palestra, c’è uno staff capace e affiatato».

Atleta ancora in attività e ora anche preparatore: com’è questa nuova esperienza?

«Semplicemente meravigliosa. L’incontro con chi frequenta la palestra è un momento di crescita unico anche per me ed è sempre ricco di soddisfazioni. I benefici che la boxe ha su chi la pratica sono tantissimi e vanno ben oltre quelli fisici. Chi pensa che il pugilato sia solo tirare pugni a qualcuno si sbaglia di grosso: l’aspetto psicologico e caratteriale ha un peso enorme e gli effetti benefici variano a seconda dell’età di chi si cimenta in questa disciplina. I più giovani imparano chei risultati arrivano con il sacrificio, acquisiscono sicurezza e maturità e i più introversi spesso migliorano anche a livello caratteriale. Una ragazza mi ha rivelato che da quando il suo fidanzato frequenta la palestra sembra un’altra persona e che anche la patologia dermatologica di cui il giovane soffre da tempo è regredita».

Chi è il frequentatore tipo della palestra?

«C’è lo studente e l’insegnante, l’operaio, il libero professionista o l’ex sportivo anziano che vuole rimanere in forma. Basta presentare la documentazione sanitaria che la Federazione Pugilistica Italiana chiede ai suoi atleti e ci si può cimentare nella nobile arte. Può farlo chiunque: da quando faccio questo sport, tra gli amatori non ho mai visto nemmeno un occhio nero».

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