L’Inter non ferma la Juve Decide sempre Mandzukic 

I nerazzurri sprecano, la squadra di Allegri senza rivali e a +11 sul Napoli


di FRANCO ZUCCALÀ


La Juve non ha ammazzato il campionato, come ha detto Allegri alla vigilia, ma lo ha ferito gravemente... Difese di ferro, niente gol per buona parte della gara: poi il lampo di Mandzukic di testa e la Juve è volata ancora più in alto. Il buon primo tempo dell’Inter aveva prodotto un palo di Gagliardini, mentre la Juve aveva creato più pericoli per la porta di Handanovic, senza centrare il bersaglio. Insomma una partita di spessore fra due squadre di notevole peso tecnico che si sono equivalse. Nella ripresa le squadre hanno cercato lo spiraglio per andare a segno, ma non hanno inciso i soliti (Icardi, Cristano Ronaldo) e lo 0-0 era sembrato inevitabile, finchè non era entrato prepotentemente sulla scena Mandzukic che ha sbloccato la partita. La super difesa dei bianconeri ha poi garantito il successo alla capolista.

La (quasi) immancabile vittoria della Juventus, a prescindere dagli episodi, ha confermato l’impressione che – anche quest’anno – non ce ne sia per nessuno. Tutte le prime hanno dovuto abbassare la testa davanti ai bianconeri che incedono a passo di record.

Invece di chiederci perche la Juve vince sempre, crediamo ci si debba chiedere perché le altre perdano sempre. Solo per inferiorità tecnica o per motivi organizzativi e di mentalità Ci penseranno i filosofi del pallone a rispondere. Noi siamo convinti che questo modo di giocare è fatto ad arte dalla Juve: concedere qualcosa per acchiappare qualcos’altro. Allegri per questa sfida epocale aveva schierato la difesa titolare con De Sciglio al posto dell’infortunato Alex Sandro. A centrocampo aveva recuperato Pjanic, in mezzo a Bentancur e Matuidi. Davanti, aveva confermato Dybala a sostegno di Mandzukic e CR7. Spalletti aveva fatto ricorso a Vrsaljko e Miranda al posto di D’Ambrosio e De Vrij. A centrocampo era ritornato Gagliardini schierato con Joao Mario e il pimpante Brozovic, Davanti, Politano e Perisic accanto al cannoniere Icardi.

Ricordato lo scomparso Gigi Radice, 83 anni, che vinse lo scudetto col Torino, la partita è cominciata con il pressing dell’Inter che non ha tuttavia impensierito troppo la difesa bianconera. Un assist di Ronaldo per la testa di Dybala è finito alto. La “Joya” si è vista poi deviare un sinistro insidioso. Insomma, la Juve dopo una decina di minuti ha preso il comando delle azioni. Qualche iniziativa di Perisic ha spezzato il predominio bianconero. La crescita nerazzurra ha generato qualche situazione pericolosa in area juventina. Al 29’ un’azione innescata da Politano per Icardi-Gagliardini che ha messo in grado il mediano nerazzurro di tirare in corsa, colpendo il palo alla sinistra di Szczesny. Che occasione! La reazione della Juve è sfociata in un colpo di testa di Mandzukic, in un destro di Bentancur, in una rovesciata di Ronaldo e in un colpo di testa di Chiellini tutti abbastanza pericolosi, ma senza effetti concreti.

Su un errore di Matuidi in area, all’inizio della ripresa, Politano ha avuto una grande occasione, ma non ne ha approfittato. Subito dopo è stato Mandzukic a non sfruttare una palla di Matuidi da sinistra. Anche Dybala ha ciccato su una assist da sinistra del croato. I toni della partita sono diventato piuttosto animati e sono scattati i gialli: Bentrancur salterà la prossima partita. Spalletti ha fatto entrare Borja Valero al posto di Politano. CR7 ha sparato un sinistro di poco alto. Poi al 21’ Cancelo (che partita!) ha messo una bella palla al centro da sinistra e Mandzukic di testa, in tuffo, ha “bucato” Handanovic. Un gran gol.

Spalletti ha fatto entrare Keita per Gagliardini, Allegri Douglas Costa per Dybala. L’Inter si è riversata in avanti a caccia del pareggio. Il tecnico nerazzurro si è affidato a Lautaro, mettendo fuori Joao Mario. Gli interisti hanno creato pericoli, ma Lautaro e Keita non sono stati efficaci nelle conclusioni. Allegri ha fatto rientrare Can al posto di Pjanic. Le ultime schermaglie sono state controllate dai bianconeri ed è finita come al solito, con la Juve (14 vittorie in 15 partite) sempre più sola in vetta.













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