Fabbricini: «Uno stop di riflessione ci vorrebbe» 

Ponte Morandi: il commissario Figc scuote il calcio, Salvini rincara la dose, ma la Lega non cambia idea



ROMA. Sampdoria-Fiorentina il 19 settembre, Milan-Genoa il 31 ottobre. La Lega di serie A fissa le date dei due recuperi e implicitamente conferma la sua decisione di giovedì: due match rinviati, ma il resto del campionato si gioca, la serie A partirà oggi – nel giorno dei funerali di Stato per le vittime del Ponte Morandi – con Chievo-Juve. Mentre Salvini si esprime per lo stop di tutto il campionato e il commissario Fabbricini prima va controcorrente rispetto alla decisione della Lega poi precisa, anche il calcio si divide sulla scelta di non fermare il campionato. A far tornare in mente l’idea di bloccare tutto, ancora prima di Salvini, erano stati in sequenza Nicchi e soprattutto Roberto Fabbricini. «Uno stop di riflessione ci vorrebbe», aveva detto in mattinata il commissario Figc, Roberto Fabbricini, facendo aleggiare l’ipotesi di un ripensamento. Il campionato non si era fermato per tragedie come il terremoto di Amatrice, uno stop era stato deciso per la morte di Astori ma per volontà dei calciatori, non della Lega o dei club.

«Sarebbe doveroso che anche il campionato si fermasse»: a metà giornata è arrivato anche il messaggio del ministro Salvini. Intervento pesante, ma che non ha fatto cambiare idea a Miccichè, presidente dei club di A: semmai, a via Rosellini non era passato inosservato l’intervento controcorrente di Fabbricini. E infatti, dopo qualche ora, e non senza qualche imbarazzo tra Lega A e Coni, Fabbricini ha precisato il suo pensiero: «Il calcio farebbe la sua parte di fronte a una giornata di lutto in cui tutte le attività ludiche fossero sospese», ha sottolineato, dando atto alla Lega «di aver dimostrato la propria sensibilità» nei confronti delle vittime di Genova rinviando le gare delle due genovesi.

L'idea di non far disputare in toto la prima giornata è rimasta quindi tale. Intanto, le posizioni dei protagonisti divergevano. «Noi ci adeguiamo, giocheremo nel giorno del lutto nazionale. Così hanno deciso, lo faremo nel rispetto e nella vicinanza a chi ha subito la tragedia», ha commentato Massimiliano Allegri, allenatore della Juve che sarà la prima a scendere in campo, a Verona contro il Chievo, per l'attesissimo esordio di Cristiano Ronaldo. «Su cosa è successo ci sono poche parole da dire, quelle dette sono tutte superflue. Sono tutti bravi a parlare, credo che ci sia molto da fare», ha aggiunto non senza polemica il tecnico livornese.















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