Dopo tanta pianura, il Tour de France s’impenna 

Ciclismo. Oggi prima tappa di salita, con 5 Gpm. Il trentino Daniel Oss ok dopo la caduta sul pavè



TRENTO. Ieri è stata giornata di riposo al Tour de France e lo è stata anche per i due trentini impegnati nella corsa francese, Daniel Oss e Gianni Moscon, pedine importanti per i rispettivi capitani Peter Sagan e Chris Froome. Oss ha avuto modo di mettersi in mostra a più riprese e ha messo del proprio nei due successi di tappa del tre volte campione del mondo slovacco. Si è fatto vedere anche Moscon, non ultimo nella tappa del pavé di domenica, dove assieme ai compagni di squadra ha provato a fare corsa dura, con l’obiettivo di mettere in difficoltà i principali antagonisti di Froome.

La giornata è stata caratterizzata anche da alcune cadute, tra cui quella che ha visto coinvolto anche Oss. Fortunatamente, per lui, nessuna conseguenza grave. «Sto bene, è tutto ok – racconta dalla Francia nella giornata di riposo il perginese della Bora Hansgrohe – Purtroppo a causa della caduta ho accusato problemi meccanici seri e ho perso il treno, ma non mi sono fatto male. Finora il bilancio del mio Tour, così come quello della squadra, è buono. Siamo stati fortunati con il meteo, perché con vento e pioggia sarebbe stato un disastro. Peccato per gli spettatori, che con tanta pianura si saranno forse annoiati, ma per noi corridori bene così». La musica cambierà da oggi. La strada inizierà a salire e proporrà il primo tappone con la Annecy-Le Grand Bornand, frazione di 158,5 chilometri. «Ora ci attende una settimana davvero dura – aggiunge Oss - Per i velocisti sarà davvero dura. Come squadra siamo molto motivati: Sagan vuole portarsi a casa la maglia verde, ma puntiamo anche a un buon piazzamento in classifica generale con Maika. Per ora siamo perfettamente in linea con gli obiettivi che c’eravamo prefissati, ma la strada è ancora lunga. Può succedere di tutto».

Lo si è visto anche domenica a Roubaix, dove non è mancata qualche polemica anche da parte del noneso del Team Sky Gianni Moscon, chiamato a proteggere il proprio capitano Froome e a provare a mettere in difficoltà gli avversari sul pavé.

«Direi che avremmo fatto la firma per essere nella situazione in cui siamo ora – spiega Moscon – La prima settimana è stata molto nervosa, tappe piatte nelle quali è successo poco a parte le cadute, e che sono state molto stressanti. La condizione è buona, la squadra ha un ottimo livello sembra e anche Chris sembra stare bene. Certo domani è il primo test anche per noi per capire dove siamo»

Oggi la strada inizierà a salire. La frazione odierna, 158,5 chilometri da Annecy a Le Grand-Bornand, proporrà ben cinque Gpm, di cui tre di prima categoria e uno hors categorie. La tappa si infiammerà nel finale, quando i corridori affronteranno in rapida successione il Col de Romme (8,8 chilometri al 8,9% di pendenza media) ed il Col de la Colombière (7,5 chilometri al 8,5%). La vetta di quest’ultimo sarà posta a 15 chilometri dal traguardo, a precedere la discesa che terminerà a circa 2000 metri dall’arrivo. (l.f.)

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