Cerca di vincere e rischia il ko: al Levico resta un pari insapore 

Giostra di emozioni con il Brusaporto. I termali partono a razzo e chiudono il primo tempo sullo 0-2 firmato da Esposito e Cardore. Nella ripresa ai bergamaschi bastano 2 minuti per riequilibrare il match Finale intenso: graziati dagli 11 metri, i trentini sbagliano il colpo del ko



Brusaporto. Dal Paradiso al… Purgatorio. Con vista sull’Inferno. Il Levico Terme fa e disfa a proprio piacimento e torna dalla trasferta in terra bergamasca con un punto, dopo averne sfiorati tre e rischiato di uscire dal campo a mani vuote.

Tre partite in una. Al “Comunale” di Brusaporto sono andate in scena tre partite in una: la prima con gli ospiti padroni del campo e avanti per due a zero, la seconda con i padroni di casa che, nel giro di due minuti, accorciano le distanze e trovano il pareggio, la terza con Zanardini che sbaglia il rigore che avrebbe completato la clamorosa “remuntada” dei lombardi.

Il “3-5-2”, che spesso si trasformava in “5-3-2”, pensato da mister Cortese prevede il 16enne Kojdheli nel terzetto di difesa a fianco di Gorzelewski e Monaco con Piacente che, per una volta, agisce da interno di metà campo. Gli ultimi due arrivati, De Nardi e Bonetto, si accomodano in panchina con il centrocampista veneto che farà il proprio esordio nella ripresa.

Avanti tutti. Il Levico parte deciso, il Brusaporto non è da meno. È subito botta e risposta: Togola chiama Gavazzeni ad un difficile intervento e poi Spampatti incorna appena sopra la traversa. Rizzieri non trova il bersaglio al 29’, ma tre minuti dopo l’attaccante rodigino è bravo a procurarsi il calcio di rigore che bomber Esposito trasforma con sicurezza. I locali cercano l’immediata replica, ma il tiro di Forlani è controllato con sicurezza da Boglic.

Il Levico si difende con ordine e, nel recupero della prima frazione, trova anche la rete del raddoppio: sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina si crea una mischia in area di rigore locale con conclusione finale di Cardore che, complice una deviazione, batte l’imparabilmente l’estremo difensore di casa.

La riscossa lombarda. Dopo l’intervallo il Brusaporto entra in campo decisamente “avvelenato” e la squadra di Del Prato assume il controllo delle operazioni, trovando il gol che riapre il match al 63’, quando Villa chiude un’azione da calcio d’angolo con un tiro imparabile per Boglic. Passano due minuti e il pareggio è servito: Zanardi approfitta di un errore difensivo termale e supera Boglic. L’inerzia del match è interamente nella mani dei locali e “San” Boglic deve volare per respingere le conclusioni dello stesso fantasista e Suardi. Al 74’ il Brusaporto potrebbe addirittura passare in vantaggio: Monaco intercetta con il braccio il tiro di Zanardini e l’arbitro concede il secondo penalty del match. Sul dischetto va lo stesso numero dieci, che però spara a lato della porta difesa da Boglic.

La partita cala d’intensità e, in pieno recupero, il Levico ha una chance per tornare avanti, ma né Esposito né Rizzieri arrivano sul traversone di Togola.













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