Sci di fondo

Cara Marcialonga: la pista è costata tremila euro al km 

Il presidente Corradini parla di “miracolo”: «La neve  programmata è tutta natura, siamo come i contadini» 


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. In totale assenza di precipitazioni nevose – ne sono previste nella giornata di oggi, ma deboli o debolissime, praticamente nulla – gli organizzatori hanno compiuto l’ennesimo miracolo, allestendo praticamente per intero il tracciato di 70 chilometri, da Moena a Cavalese con il tradizionale giro di boa a Canazei, in vista della Granfondo delle Valli di Fiemme e Fassa che domenica (partenza alle 7.50 per le donne, alle 8 per gli uomini) vedrà ai nastri di partenza 7.500 concorrenti. Un miracolo carissimo, anche al netto dei lavori di ripristino dopo i danni provocati dal maltempo di fine ottobre che per garantire lo svolgimento della gara è stato necessario anticipare e dei costi di ammortamento dei cannoni e dei battipista (100 mila euro l’anno). «In media – dice il presidente della Marcialonga, Angelo Corradini – per la produzione e la battitura della neve, un chilometro di pista ci è costato 3.000 euro. Nei tratti più ripidi il costo può arrivare anche a 5.000 euro, in quelli in piano “scende” a 2.000. Sette per tre ventuno».

Conscio che non tutti, nelle due vallate, hanno apprezzato gli sforzi del comitato organizzatore che presiede e degli enti pubblici – «Siamo sicuri che tutto questo sia un vanto per la valle? Che trasmetta i valori della montagna, dello sport e che sia nello spirito della Marcialonga stessa?» si legge ad esempio sul sito valdifiemme.it – alla presentazione di ieri, nella sede dell’Itas, il presidente Corradini ha cercato di spegnere ogni polemica. «Mai come quest’anno abbiamo sentito vicine le istituzioni. A novembre, dopo i danni del maltempo, a guardare la valle veniva da piangere. Ma, con l’aiuto della Provincia, dei Comuni, degli altri enti pubblici e anche dei privati ci siamo riusciti, anticipando opere di ripristino che sarebbero state fatte comunque in primavera».

Dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno aiutato il comitato, Corradini ha messo le mani avanti sul fronte ambientale: «Siamo come i contadini – ha detto – buttiamo acqua per aria, il freddo la fa diventare neve e noi con i trattori la distribuiamo sulla pista. Alla stessa maniera i contadini buttano acqua per aria per innaffiare, coltivano, raccolgono i prodotti della terra e li portano a casa con il trattore. Anche l’innevamento programmato è natura, con l’aggiunta di energia elettrica e macchine tecnologicamente avanzate».

Il comitato organizzatore di Marcialonga del nuovo segretario generale Davide Stoffie – subentrato l’anno scorso a Gloria Trettel, che ora gestisce il centro fondo di Passo Lavazè – ha raccolto il plauso del padrone di casa Fabrizio Lorenz («la granfondo è una grande festa mondiale, assieme alle Dolomiti è la migliore immagine del Trentino»), dell’assessore provinciale allo Sport ed al Turismo Roberto Failoni («senza i volontari, il Trentino non potrebbe permettersi manifestazioni di questo livello»), del fondatore e oggi presidente della Lilt di Trento organizzatrice della Marcialonga Stars Mario Cristofolini («bravi gli organizzatori locali che portano avanti quello che abbiamo creato nel 1970 noi cittadini») e della presidentessa del Coni Trentino Paola Mora («Marcialonga è una delle poche organizzazioni capace di garantire la gara ogni anno»).

Appuntamento domenica mattina a Moena. Con quasi cinquemila stranieri al via (solo i ricchissimi norvegesi sono 2.238) i conti torneranno anche quest’anno. Almeno quelli dei tour operator.

@mauridigiangiac. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano