Il caso

Alex Schwazer diventa personal trainer

Per il marciatore squalificato per doping nuova avventura professionale, che sarà lanciata presto con un sito web


di Marco Marangoni


BOLZANO. Alex Schwazer mette da parte la vicenda giudiziaria e decide di cambiare vita. Basta sport attivo, la squalifica di otto anni non lo concede, l’ex marciatore altoatesino diventerà un personal trainer, un allenatore privato, lontano dalle federazioni (la squalifica non consente il tesseramento né come tecnico né come dirigente) ma sempre in ambito sportivo. Il progetto Alex lo lancerà nei prossimi giorni tramite un sito internet dedicato. Schwazer, che nei giorni scorsi aveva fatto un punto della situazione legata al secondo caso doping assieme ai legali e all’allenatore Sandro Donati, inizia questa nuova avventura con tanto entusiasmo ma non potrà seguire direttamente sul campo di gara gli atleti che lui seguirà. Va ricordato che il campione olimpico di Pechino 2008 che avrebbe voluto concludere la carriera con i Giochi di Rio de Janeiro 2016, non è soggetto inibito dall’ordinamento sportivo nazionale o internazionale. Alex si è informato circa la possibilità di poter esercitare questa mansione sia con i legali dello studio Brandstätter, che con quelli della Fidal. Alex diventerà un preparatore atletico privato non solo per marciatori ma per qualsiasi sportivo di endurance. C’è attesa per conoscere modalità, data e luogo dell’esame del Dna sulle provette contenenti le “urine dopate” di Alex. A deciderlo sarà il sostituto procuratore Giancarlo Bramante.

Nel frattempo la 36enne artista padovana Livia Caputo, ex marciatrice di buon livello, oggi mamma di tre bambini, ha prodotto circa trenta disegni (uniti in una clip) che ripercorrono la carriera di Alex. «Sono rimasta malissimo quando è scoppiato il nuovo presunto caso di doping. Sono crollata, sono stata male, volevo vedere Alex alle Olimpiadi di Rio. Ho voluto dare il mio contributo producendo questi disegni – ha affermato Livia, laureata all’Accademia delle Belle Arti di Venezia – Il primo disegno che ho fatto è Alex in marcia e con Donati in bicicletta con dei cuoricini e la scritta “non siete soli”. Lui mi è sempre sembrato diverso dagli altri, lui ha portato alla ribalta la marcia. Ho iniziato a produrre disegni sempre più complessi e a renderli anche belli sotto l’aspetto artistico. Donati per me è fantastico, è come un padre, una persona cara».

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