La Giornata della ricerca italiana nel mondo



'L'Italia deve dire grazie alle nostre ricercatrici e ai nostri ricercatori: la loro eccellenza ci ha portati ad emergere in contesti europei e internazionali. La consapevolezza di quanto valga e pesi la ricerca italiana è aumentata e gli ultimi governi hanno chiaramente riconosciuto il valore di questo settore, incrementando le risorse e predisponendo azioni e interventi a supporto e potenziamento''. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli, inaugurando alla Farnesina, insieme al viceministro degli Esteri, Mario Giro, la prima edizione della Giornata della Ricerca italiana nel mondo, nella ricorrenza della nascita di Leonardo da Vinci.​ Fedeli, la ricerca ha bisogno di finanziamenti costanti e strutturali ''Molto in questo campo è stato fatto - ha aggiunto - ma molto dobbiamo fare ancora in termini di investimenti in ricerca e sviluppo rispetto agli altri Paesi dell'Ue e ai principali Paesi Ocse. I finanziamenti devono essere costanti e strutturali e il giorno della giornata della ricerca italiana dovrà essere ogni anno l'appuntamento per fare il punto su dove siamo arrivati e dove vogliamo andare''. Fedeli ha quindi annunciato un pacchetto di azioni per rafforzare e consolidare la vicinanza di chi opera all'estero con il sistema nazionale della ricerca. In particolare ha lanciato il progetto "Leonardo da Vinci": due bandi e una medaglia per favorire la mobilità e valorizzare chi si proietta in ambiti di studio globali. L'iniziativa si inquadra nell'ambito delle attività della Strategia per la promozione all'estero della formazione superiore italiana 2017/2020, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri, con un finanziamento di 200.000 euro annui stanziati dal Miur. Fanno parte del programma un bando per azioni di mobilità dei docenti della formazione superiore italiana, finalizzate a favorire contatti con centri di eccellenza della formazione superiore e della ricerca mondiali; un bando per azioni di mobilità di giovani ricercatori, dottorati e dottorandi, assegnisti di ricerca, cultori della materia e diplomati di secondo livello, per stabilire contatti con propri omologhi dei centri di eccellenza e per corsi di perfezionamento in istituzioni estere. Infine una Medaglia per il miglior elaborato originale scientifico o artistico dei giovani ricercatori. Altra iniziativa ricordata da Valeria Fedeli è il Premio Rita Levi Montalcini, rivolto a coloro che sono stati inquadrati nel ruolo di professore di I o di II fascia in Università italiane e che sono rientrati in Italia come vincitrici o vincitori del bando per giovani ricercatori "Rita Levi Montalcini". Infine il Premio Chiamata diretta, per tre più giovani studiosi italiani o stranieri assunti in Università italiane a seguito di chiamatadiretta nel ruolo di professore di I o II fascia. Fedeli ha inoltre ricordato come con gli altri ministri competenti, solo pochi giorni fa, sono state sbloccate le risorse per l'assunzione dei ricercatori precari. ''A fine febbraio abbiamo inoltre - ha aggiunto - avviato il Piano traordinario di reclutamento per ricercatrici e ricercatori previsto dalla legge di bilancio per il 2018: si tratta di 1.305 posti di ricercatori di tipo B destinati alle Università e di altri 308 posti a tempo indeterminato per gli enti di ricerca vigilati dal Miur. A ciò si aggiunge il bando PON da 110 milioni che consentirà di attivare altri 600 posti di ricercatore di tipo per gli Atenei meridionali. Gli interventi messi in campo riguarderanno, dunque, nel complesso, oltre 2.200 fra ricercatrici e ricercatori".   









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